A.A.A. Juan Jesus cercasi. Da annienta Messi in Roma-Barcellona alle offese social

Pagine Romaniste (S.Burioni) – “Alisson, Manolas, Fazio… Jesus”. Un brivido lungo la schiena del brasiliano. Dev’essere andata più o meno così in quel 10 aprile di due anni fa, quando Eusebio Di Francesco annunciò la formazione. Si giocava Roma-Barcellona e nessuno avrebbe immaginato che sarebbe stata ricordata come una delle partite più magiche della storia giallorossa, dopo il pesante 4-1 dell’andata. Chi aveva le idee chiare, invece, era proprio Juan Jesus. Passarono appena sessanta secondi e “bam!”, Sergi Roberto a terra. Come a voler dire “oggi non si passa”. Poi fu la volta di Messi, all’8′. Gli scarpini del brasiliano affondarono su quelli del numero 10. Il risultato era già sull’1-0. Qualcuno avrà pensato che forse la rimonta poteva accadere. Per una volta il destino avrebbe potuto sorridere ai romanisti. Però poi “ci speriamo sempre, ma alla fine non succede mai”. E invece no. Quella sera qualcosa di magico era nell’aria. Prima Dzeko, poi Daniele. 2-0. Under prende la palla e batte l’angolo. Manolas corre verso il primo palo, va veloce come un treno. Il cross arriva proprio lì, colpisce. Sono tre. Lo stadio esplode, ma restano ancora otto minuti e il recupero. E allora “ancora non è fatta”. Poi la sofferenza, la Roma che si arrocca in difesa. Spunta Messi, supera la mischia ed è davanti ad Alisson, ma colpisce male. Allora sì, è vinta. Il fischio finale, le lacrime agli occhi e un “Grazie Roma” più forte che mai. È semifinale di Champions League.

Dall’Olimpo del calcio a… desaparecido. Ma attenzione: se Jesus si mette in testa una cosa…

Dopo la vittoria sul Barcellona Juan Jesus avrà pensato che poteva aprirsi un vero e proprio ciclo positivo per il suo percorso nella Roma. È stato parzialmente così per la stagione 2018/19 con 24 presenze e un gol. Poi però, con l’arrivo di Fonseca, il vuoto. Appena 194′ i minuti giocati quest’anno tra campionato ed Europa League, con 4 presenze totali. Il brasiliano è scivolato sempre più in fondo nelle gerarchie del tecnico portoghese arrivando ad essergli preferito anche il giovane Mert Çetin. Nessuna polemica però da parte del difensore giallorosso che ha continuato a lavorare a Trigoria dimostrando grande professionalità. Molti i club interessati a lui, ma Jesus a Roma è felice. Non si vuole muovere. Non lo vuole fare nonostante alcuni insulti-choc ricevuti via social del tipo “Ti deve venire il coronavirus” o altri a sfondo razziale. Intanto chi conosce bene il brasiliano racconta che indossa la maglia della Roma con grande passione e che quando Juan si mette in testa una cosa la ottiene sempre (chiedere a Messi).

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