Corriere dello Sport – L’Europa dei più grandi vale 20 milioni

Questione di gloria, questione di soldi. A medio termine la Roma punta a rendersi indipendente dalla qualificazione alla Champions League, ma nel primo anno di gestione americana avrebbe necessità di giocarla per sistemare un bilancio che farà registrare un passivo pesantissimo alla fine della stagione: era 27,1 milioni al 31 dicembre, potrebbe raddoppiare alla fine dell’esercizio.

INTROITI – Nel progetto di crescita dei ricavi, che va accompagnata ad una drastica riduzione degli stipendi dei calciatori, il terzo posto è ossigeno puro perché incrementa il fatturato di Trigoria di circa il 30 per cento. Per il solo preliminare di agosto, tra diritti televisivi e incassi al botteghino, possono entrare 4-5 milioni, a cui va aggiunto eventualmente un piccolo contributo di solidarietà dell’Uefa destinato ai club eliminati nelle qualificazioni. Ma il bello viene in caso di partecipazione alla fase a gironi, privilegio di 32 squadre: solo per i premi dell’Uefa entrerebbero 7,2 milioni di euro come benvenuto , e poi 800.000 euro per ogni vittoria e 400.000 euro per ogni pareggio. Poi ci sono i diritti tv e gli sponsor che vengono distribuiti tra le società secondo il cosiddetto market pool , cioè il valore commerciale di ogni Paese, e gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti. Complessivamente, anche in caso di girone chiuso all’ultimo posto si superano i 20 milioni. Se poi si supera la prima fase, la torta dei ricavi cresce ulteriormente: 3 milioni per gli ottavi, 3,3 per i quarti, 4,2 per le semifinali, 5,6 per la finale e 9 per la squadra vincitrice, sempre escludendo incassi al botteghino, diritti tv e pubblicità. […]
EURO B – Ma anche l’Europa League, il traguardo più semplice per la Roma, non merita affatto di essere trascurata: in caso di piazzamento in semifinale, garantisce almeno 15 milioni di euro di ricavi. Ovviamente non siamo ai livelli della Champions, ma nemmeno alla modestia della vecchia Coppa Uefa. […] Lo scorso anno il Villarreal, arrivando tra le prime quattro, ha messo a bilancio 9 milioni escluso il botteghino. E il Porto, che ha vinto il torneo, ha superato gli 8 milioni (la cifra è più bassa perché il mercato spagnolo “tira” più di quello portoghese). Ma la Roma, per il solo playoff dell’agosto 2011 contro lo Slovan Bratislava, ha incassato 785.000 euro al botteghino più quasi mezzo milione di diritti televisivi. Con un tifo come quello romanista, se la squadra dovesse arrivare molto avanti in Europa League, certi record d’incasso potrebbero essere polverizzati. Anche per questo vale la pena di non restare fuori dal calcio internazionale, che la Roma non ha mai mancato dal 1998 a oggi.

Corriere dello Sport – Roberto Maida

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