Inter, Spalletti: “Totti è la Roma, ma anche la Roma è la Roma. Rimpianti? Non aver unito l’ambiente”

Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Gazzetta dello Sport. Il tecnico toscano ha parlato anche della Roma e di Francesco Totti. Queste le sue parole:

Si riparte con Inter-Spal.
«Noi siamo gente di campagna e sentiamo già l’odore della trappola. Anche perché potrò lavorare col gruppo solo da domani (oggi, ndr.), anche se è giusto dare spazio alle nazionali. Semplici ha lavorato molto bene a Ferrara, ha uno zoccolo duro da quando stava in C. Hanno entusiasmo, sanno che una partita del genere potrebbe non capitargli più. Rischieremo di essere troppo generosi. Giocheranno con il 3­5­2 con le due punte che andranno dritto per dritto sui nostri centrali, non vanno certo in giro a conoscere il campo. Sarà una partita insidiosa, qualcuno potrebbe pensare che le difficoltà fossero nelle prime due giornate e poi via in discesa. Con Pioli è finita male e non lo meritava. Temevamo la Fiorentina proprio all’esordio».

Invece alla seconda…
«…è arrivata l’amichevole di Roma. Amichevole perché lì ho lasciato tanti amici».

Eppure prima di Roma-Inter è stato fischiato e insultato. E’ successo perché la vorrebbero ancora in panchina dopo il record di 87 punti o perché l’accusano per la gestione di Totti?
«Sono dispiaciuto di non aver unito l’ambiente a Roma. Tutto quello che ho tentato di fare è stato per il bene della Roma e per gli equilibri della squadra. Francesco è un fenomeno unico, con lui diventa tutto viene amplificato. Gli auguro il meglio anche da dirigente, mentre da calciatore tutto quell’amore non sempre lo ha aiutato. E’ vero, Totti è la Roma, ma anche la Roma è la Roma. A Totti ho sempre detto tutto ciò che pensavo. Spero di essere suo amico. In passato, con le dovute proporzioni, mi sono capitate situazioni simili con Parente all’Ancona e Jankulovski all’Udinese».

A chi andrà lo scudetto?
«Noi vogliamo vincere il più possibile, ma in tante la pensano così… Juve e Napoli sono le più attrezzate. Il Napoli è perfetto, anche perché è capace di giocare molto corto ma allo stesso tempo sa cercare improvvisamente la profondità. Ti prende la palla e non te la ridà più. La Roma ha scocca e motore molto forti e il miglior centrocampo. Non trovando spazio con “mostri” come Nainggolan (le cui vampate impediscono all’avversario di avviare l’azione), De Rossi e Strootman, anche uno di talento come Gerson ha finito col perdere un po’ di fiducia».

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