Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Lo ha capito anche lui: salvo miracoli a San Siro non ci sarà. O meglio, non giocherà titolare. Perché Paulo Dybala, al Meazza, vorrebbe essere almeno in panchina. Non per dare una mano concreta in campo – nessuno vuole correre rischi – ma per dare una mano fuori. Quello sì.

Paulo ci tiene, sa quanto per la Roma sia complicata la sfida del Meazza, con Mourinho squalificato e Lukaku alle prese con un ambiente ostile. Quell’Inter a cui un anno fa ha segnato uno dei suoi gol più belli, un sinistro al volo finito sotto l’incrocio e che ha regalato ai suoi una vittoria preziosa.  Sa che quasi certamente non potrà scendere in campo dal primo minuto, ma al tempo stesso sa che essere almeno in panchina potrà dare una nuova iniezione di fiducia ai suoi compagni di squadra, la stessa che ha dato domenica scorsa quando ha assistito al riscaldamento dalla panchina per farsi vedere, per essere presente, per sentirsi leader della squadra.

Insomma, in una partita che promette scintille la Joya vuole dare il proprio sostegno dal campo e non dalla tribuna. Spinge per esserci: il sogno sarebbe quello di raccogliere qualche minuto in campo prima di tornare a tutti gli effetti contro il Lecce, la realtà dice che molto difficilmente ce la farà. Tra venerdì e sabato il provino decisivo (stesso giorno dei controlli di Azmoun al polpaccio, solo una botta invece per NDicka che oggi testerà il piede), poi Mou deciderà.