La Gazzetta dello Sport – Ecco lo sponsor Un «piano Parma» modello Conte

tavecchio-malago-258

Un piano in due fasi per salvare il Parma e, di conseguenza, tutto il campionato. La prima per consentirgli di scendere in campo contro Atalanta e Sassuolo. La seconda per arrivare al traguardo finale della stagione. Una strada ancora piena di trappole, in cui è vietato essere ottimisti, ma almeno il tentativo di sbloccare la situazione c’è. Il presidente Carlo Tavecchio, il sindaco Federico Pizzarotti e il d.g. della Lega di A Marco Brunelli si sono riuniti negli uffici della Federcalcio. Un incontro preparato dal lavoro dei legali e da un confronto, ancora in corso, con i maggiori club di A, che Tavecchio ha consultato telefonicamente. Il sindaco Pizzarotti si è affidato alla Figc. «Noi stiamo facendo il massimo per salvare il nome della città — ha dichiarato —. Penso che sarebbe anche un bel segnale il fatto che, se una società va male, fallisce e si riparte dalle regole condivise, ma stiamo cercando di tutelare l’immagine della città». «Abbiamo predisposto un piano per far sì che domenica si possa giocare definitivamente — ha chiarito Tavecchio —: questo piano sarà sottoposto all’assemblea di A di venerdì (domani, ndr). Poi nel pomeriggio mi recherò a Parma per illustrarlo ai calciatori sperando che venga accolto».

FASE 1 La prima tappa del piano deve traghettare il Parma fino al 19 marzo, giorno in cui è fissata l’udienza per la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. Alle gare con Atalanta e Sassuolo interverrà uno sponsor trovato da Tavecchio. Si tratta dell’Erreà, azienda di abbigliamento sportivo, già sponsor tecnico del Parma e della Lega Nazionale Dilettanti: ecco il motivo per cui Tavecchio si è messo direttamente in contatto con Angelo Gandolfi, il presidente dell’Erreà. Servono circa 100 mila euro. Trovati i soldi, andrà concordato con il Comune in quale veicolo farli transitare per coprire le spese dello stadio e degli steward. Questo è solo il primo passo per arrivare al 19 marzo, poi ne serve un altro, fondamentale: presentare al curatore, qualora il tribunale sentenziasse il fallimento, un piano che lo convinca a concedere l’esercizio provvisorio, che va predisposto già da domani.

FASE 2 Ecco la tappa successiva: ottenere il massimo contributo possibile dalle società — almeno cinque-sei milioni dei 10 necessari a coprire tutte le spese — e con l’impegno a garantire quel tesoretto convincere i giocatori a rinunciare a parte degli stipendi fino al termine della stagione. Una strategia della quale Tavecchio ha parlato a lungo con il sindaco Pizzarotti e con i dirigenti della Lega. Nell’assemblea di domani il «caso Parma» è all’ordine del giorno. L’opzione più semplice sarebbe quella dell’autotassazione: in pratica tutte le società di A sborsano almeno 200-300mila euro a testa da consegnare al curatore fallimentare per permettere ai gialloblù di arrivare alla fine del campionato. Non tutte le società, tuttavia, sono d’accordo. E in questi casi è fortemente auspicabile l’unanimità. Domani vedremo se e quale verdetto uscirà. Il presidente Tavecchio conosce le divergenze che esistono all’interno della Lega, ma non può prescindere dal ruolo di garante del campionato che gli affida lo statuto: per questo, scartata almeno per il momento l’idea di fondo gestito dalla Federcalcio, non gli resta che far ragionare le società. «I colleghi di questo fantascientifico personaggio (Manenti, ndr) trovino il modo di salvaguardare la regolarità del campionato», tuona il presidente del Coni Malagò. Le lettere ufficiali spedite da Sky e Mediaset che minacciano azioni legali potrebbero rivelarsi la migliore arma di persuasione

La Gazzetta dello Sport – A. Catapano / A. Schianchi

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti