Il Codacons denuncia la Lega Serie A per il rifiuto della trasmissione in chiaro delle partite a porte chiuse

Il Coronavirus ha mandato letteralmente nel caos il campionato italiano. Su questo è intervenuto prontamente il Codacons che prima ha chiesto un tavolo alle società per il rimborso dei biglietti, o premi per la prossima stagione come bonus sull’acquisto dei tagliandi e abbonamenti, e poi si è rivolto alle pay-tv esortando la trasmissione in chiaro della partite della Serie A per limitare il disagio degli utenti. Dopo il “no” alla richiesta del Ministro dello Sport Spadafora, ha messo nel mirino la Lega Serie A:

“Mentre tutte le parti in causa hanno dato la disponibilità a trasmettere in chiaro in tv le partite di calcio, comprendendo la grave situazione di crisi determinata dall’emergenza coronavirus, la Lega Calcio si è opposta ad una precisa indicazione del Governo. Una decisione che non solo danneggia milioni di italiani, ma potrebbe addirittura configurare illeciti sul piano penale, e che non appare in alcun modo giustificata da ipotetici vincoli contrattuali usati come paravento dalla Lega, i quali ben potrebbero essere superati in questa situazione di forza maggiore. Per tale motivo il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro la Lega Calcio, in cui si chiede di aprire una indagine penale nei confronti della società per le fattispecie che saranno ravvisabili, e impugnerà al Tar del Lazio il rifiuto della Lega a trasmettere in chiaro sulle reti televisive le partite di calcio. Al tempo stesso l’associazione invita il Ministro Spadafora a varare immediatamente una formale direttiva che obblighi i canali tv a trasmettere in chiaro gli incontri calcistici, bypassando l’assurda posizione della Lega”.

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