I sogni della Roma si scontrano con l’incubo Donadoni

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Bologna-Roma avrebbe tanti motivi calcistici: i presidenti paisà (Saputo contro Pallotta), i d.s. esterofili (Corvino contro Sabatini), i grandi ex (Destro, ma anche il d.g. rossoblu Fenucci), il tecnico che fin qui ha sempre vinto contro quello che deve vincere il campionato (Donadoni, 2 su 2 da quando ha preso il posto di Delio Rossi, contro Garcia). Però Bologna-Roma è anche la prima partita di serie A del dopo-Parigi, con lo strascico di paure e di misure di sicurezza. Il Dall’Ara, che si è «allenato» martedì scorso con Italia-Romania, sarà il primo stadio in cui si suonerà la Marsigliese in ricordo della strage compiuta dai terroristi islamici. Rudi Garcia, quel venerdì 13, era allo stadio a vedere Francia-Germania, Antonio Ruediger era in campo con i tedeschi e Lucas Digne in panchina con i francesi. «I primi pensieri — dice Garciavanno alle famiglie dei feriti e delle vittime, hanno attaccato le nostre fonti di piacere. Dobbiamo rimanere uniti e continuare a vivere per non darla vinta a questi che non so neanche come chiamarli, non sono persone». Nel Bologna c’è il francese Mounier, ma sono francofoni anche Taider (Algeria) e Diawara (Guinea).

Nella Roma c’è Seydou Keita, che è di Bamako, la capitale del Mali dell’assalto di ieri all’hotel Radisson. Non sarà facile pensare soltanto al pallone. Ma bisogna farlo perché, come dice Garcia: «È difficile, quando si arriva negli spogliatoi, bisogna tenere soltanto il piacere di fare il mestiere più bello del mondo ». Il Bologna ci proverà con l’entusiasmo di 6 punti nelle ultime due gare (3-0 all’Atalanta e 2-0 a Verona) e con la voglia di Mattia Destro di farsi rimpiangere da chi lo ha bocciato dopo 24 gol in 57 presenze in maglia giallorossa. Ha una caviglia non al top, ma ha fatto di tutto per essere in campo oggi pomeriggio. La Roma ha dalla sua una caratura nettamente superiore, ma anche tanti assenti: De Rossi (preservato per Barcellona), Salah, Gervinho e i lungodegenti Totti e Strootman. Potrebbe essere l’occasione di Iturbe (3 gol in 35 presenze in giallorosso), a meno che Garcia non sposti in avanti Florenzi, mettendo Maicon terzino. Il 15 febbraio, Donadoni guidò il Parma in stato fallimentare a un pareggio 0-0 all’Olimpico. Garcia lo sa, l’importante è spiegarlo a chi non c’era.

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