I giorni di Totti

Corriere dello Sport (F.Guerrieri) – Dimenticate il Totti che lasciava tutti a bocca aperta con le sue giocate. Quello che faceva impazzire l’Olimpico ogni volta che toccava palla. Scordatevi quel giocatore che ha fatto alzare in piedi il Bernabeu e San Siro. Anzi, non dimenticatelo mai. Ricordatelo per sempre.

IN BORGHESE – Lasciatelo lì però, nel cassetto dei ricordi. In quelli più belli della storia del calcio. Vicino a Baggio, Del Piero e gli altri campioni. Ora levategli scarpini, pantaloncini e maglia giallorossa e mettetegli una camicia, jeans e scarpe da ginnastica. Lo sappiamo, fa strano vederlo così eh. Ma vi ci dovete abituare, il nuovo Totti sarà questo.

GIORNI CLOU – Perché la stagione che inizierà non sarà la prima della Roma senza Totti, ma la prima con Francesco in una veste diversa, da dirigente. Il ruolo specifico bisogna ancora definirlo bene, ecco perché in questi giorni l’ex capitano (a proposito: levategli anche la fascia intorno al braccio, quella ormai è di De Rossi, capitan presente) è atteso a Trigoria per discutere con la dirigenza il suo nuovo incarico. Francesco lavorerà fianco a fianco con il ds Monchi e l’amico Morgan De Sanctis, ex portiere e oggi team manager lo sta chiamando in continuazione per coinvolgerlo nel progetto.

L’APPROCCIO – Un incontro preliminare con il ds spagnolo c’era già stato una settimana fa per fare il punto della situazione sul futuro, i due si erano lasciati con l’accordo che si sarebbero rivisti dopo Ferragosto. Da domani, quindi, ogni giorno è buono per vedere Francesco sbucare dai cancelli di Trigoria. Rivedere Totti, che quando qualche giorno fa era arrivato al centro sportivo in borghese era riuscito a superare un tabù. «Te la senti di andare a seguire l’allenamento?» gli aveva chiesto qualcuno leggermente imbarazzato. Lui non ci ha pensato un attimo: «Andiamo, prima o poi me lo devo levare questo dente». Emozioni e sensazioni strane, per lui e per i giocatori che se lo sono ritrovato davanti in un’altra veste. Per chi è cresciuto al suo fianco come De Rossi o Florenzi e per i nuovi che ancora non lo conoscevano.

L’ESTATEGli avevano chiesto se voleva andare in Spagna con la squadra ma no, questo non se l’è sentito. Ha preferito stare al mare con la famiglia per godersi la prima estate da non giocatore. La prima da dirigente giallorosso. Non avrà più un pallone tra i piedi e la numero dieci sulle spalle, ma lui è sempre lo stesso. E allora «chiamatemi Francesco».

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