Corriere dello Sport (R. Maida) – Inizialmente volevano osservare, tenendosi alla larga dalla tentazione del giudizio. Ma già ieri mattina, quando si sono sentiti tirati per la giacchetta da Florentino Perez, i Friedkin hanno deciso di rispondere ufficialmente alle indiscrezioni su un possibile coinvolgimento della Roma nella Super League.
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Ancora prima del crash serale. Pur provenienti dalla cultura americana, che negli sport professionistici è basata sulle certezze garantite da una franchigia, i Friedkin si erano uniti al coro di opposizione guidato dal Bayern Monaco.
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“Ci rivolgiamo ai nostri incredibili tifosi e sostenitori dopo il recente annuncio di una Super League divisiva – scrive il comunicato comparso sul sito del club -. L’As Roma è fortemente contraria a questo modello “chiuso”, perché totalmente in contrasto con lo spirito del gioco che tutti noi amiamo. Certe cose sono più importanti del denaro e noi restiamo assolutamente impegnati nel calcio italiano e nelle competizioni europee aperte a tutti. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare con la Lega Serie A, la Federazione Italiana, l’Eca e l’Uefa per far crescere e sviluppare il gioco del calcio in Italia e in tutto il mondo. I tifosi e un calcio accessibile a tutti sono al centro del nostro sport e questo non deve essere mai dimenticato”.
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I Friedkin erano già stati contattati dal gruppo dei ricchi dissidenti, anche attraverso emissari della banca che finanzia il progetto e che era entrata nella trattativa per l’acquisto della Roma. Ma hanno declinato, prima cortesemente e poi duramente.