Coronavirus, Gravina: “Abbiamo messo a disposizione il centro di Coverciano per l’emergenza sanitaria”

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport 24. Queste le sue parole:

Momento complicato. Quanto ha fatto il mondo del calcio in questo momento di grande emergenza?

Il calcio ha dimostrato una grande sensibilità nel cercare di stare vicino ai tifosi, con messaggi di solidarietà ma soprattutto con atteggiamenti. Io vorrei aggiungere anche un piccolo tassello, oggi la Federazione mette a disposizione il suo gioiello, abbiamo proposto di mettere a disposizione delle emergenze il centro tecnico di Coverciano. Due settimane fa abbiamo messo a disposizione una palazzina, oggi tutta la nostra foresteria e l’auditorium. Questo è il calcio che mostra il suo vero lato, quello che sta vicino ai suoi tifosi. Siamo pronti a mettere in campo tutte le nostre energie per percorrere questo processo che dobbiamo vincere.

Questa iniziativa è importante anche a livello simbolico?

Il calcio oggi non chiede al governo risorse, oggi è solo un momento di riflessione. Stiamo facendo le nostre analisi economiche ma oggi vanno analizzate le reale dimensioni del mondo del calcio e dello sport. Oggi stiamo cercando di difendere quello che accompagna il mondo del calcio e cerchiamo di adattare le nostre reali dimensioni e stiamo cercando al nostro interno i nostri reali fattori di sviluppo. Dobbiamo coinvolgere tutti gli altri in questo progetto. Tutto quello che il calcio sta facendo in queste giornate e processo di autodeterminazione. Dobbiamo dimostrarlo anche al mondo fuori di quello dello sport.

Non tutti hanno capito immediatamente il problema?

Il calcio ha trovato unità d’intendi. Non avveniva da tempo, questa emergenza ha reso tutti coscienti. Credo che questo messaggio sia stato consolidato al nostro interno. Ci sono stati momenti di scambio e dialettica molto accesi. La dialettica aiuta a rafforzare i vincoli all’interno di tante istituzioni. Anche nella nostra categoria di imprenditori abbiamo vissuto periodi di divergenze. Oggi dobbiamo abbandonare le polemiche, non solo come calcio e come sport. Rivolgo un plauso a chi sta affrontando questa battaglia in prima linea rischiando la vita. Oggi il calcio è la terza industria del paese ed è stato un elemento che accende l’entusiasmo in tutti.

Avete già fatto previsioni o piani a, b e c? Si può giocare fino ad agosto?

Noi abbiamo il valore della competizione sportiva. Tutti saremo contenti di definire gli organici sul campo. Noi ci siamo già attivati affinché la fifa riveda alcuni termini nel caso in cui dovessimo sforare la data del 30 giugno, che oggi è la deadline. Stiamo attendendo comunicazioni da parte della Uefa e della Fifa. Per noi l’ideale è andare oltre il 30 giugno per arrivare fino al 30 luglio, iniziando a maggio. Ma noi dipendiamo dall’Oms e non possiamo prevaricare il loro ruolo.

Se non dovesse essere possibile sforare la deadline del 30 giugno?

Permettetemi anche in questa situazione di difficoltà di essere ottimista e credere di poter rispettare la deadline.

Avete già ipotizzato il caso dell’assegnazione del titolo se il campionato non possa essere concluso?

Si ne inizieremo a parlare a breve. Continuo a dire però che ho grande fiducia che il campionato possa terminare una volta finito questo bruttissimo incubo.

 

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