AS Roma Match Program (T.Riccardi) – Nessun allenatore nella storia della Roma ha fatto segnare tanto. Nessuno in novant’anni di vita ha dato ai propri giocatori chiavi offensive così efficaci per aprire le porte degli avversari. Lui è Luciano Spalletti e in questa stagione è diventato il tecnico più prolifico del corso giallorosso. Tentando un neologismo – di cui però cui non chiediamo un parere ad hoc all’Accademia della Crusca – potremmo chiamarlo “golloso”, ispirando la definizione al più noto fiore “petaloso”. Spalletti è il più “golloso” di tutti i tecnici che si sono seduti sulla panchina romanista. Significa che nessun altro ha mai realizzato un numero maggiore di gol. Più “golloso”, ad esempio, di quello che fino al 2017 era stato il più “golloso” di tutti per anni e anni: Nils Liedholm. Il “Barone” campione d’italia nel 1983, un riferimento assoluto a queste latitudini. Colui che regalò il secondo scudetto del corso societario dopo quarantuno anni dal primo. Liedholm ha guidato la Roma per diverse stagioni in quattro momenti storici diversi. Lo svedese in 442 incontri ha segnato 564 gol con una media realizzativa di 1,28 a partita. Spalletti ha superato questi numeri arrivando a 577 reti in 297 gare nelle varie competizioni (media 1,94). Con 145 partite in meno a disposizione è riuscito a migliorare le statistiche del glorioso predecessore e a guidare la particolare classifica con tredici reti in più. Spalletti ha eguagliato Liedholm nella sfida esterna con il Bologna con il terzo gol realizzato da Dzeko (564) e lo ha superato la domenica successiva nel match interno con l’Atalanta sempre con una marcatura del bomber ex Manchester City (1-1 il risultato finale).
Dopo Spalletti e Liedholm c’è Fabio Capello con 402 reti in 241 incroci. Ma “Don Fabio” non era “golloso” quanto l’uomo di Certaldo, che invece è da sempre riconosciuto come un allenatore dalle caratteristiche offensive. Lo è sempre stato. Lo era nell’estate 2005, quando sigla il contratto con il club arrivando dall’Udinese. Il primo gol ufficiale è del 28 agosto 2005 nel match di esordio della Serie A 2005-2006: Reggina-Roma 0-3. La firma è del brasiliano Mancini, peraltro pupillo del tecnico: “Voi un attaccante esterno così forte non lo avete mai visto a Roma”. Forzatura o meno, Mancini era forte vero e l’ex terzino del Lione Reveillere se lo ricorda bene. Ma questa è un’altra storia. Mancini è solo il primo di una lunga lista che comprende 54 calciatori diversi andati a segno con questo tecnico nei due mandati. Chi più di tutti come Francesco Totti con 100 gol in 189 apparizioni. Chi una volta sola come – tra i tanti – Valerio Virga, Samuel Kuffour, Houssein Kharja, Stefano Guberti, Simone Loria. L’ultimo in ordine cronologico ad aver messo il timbro sull’era “spallettiana” è Bruno Peres. Mentre il calciatore ad aver la media realizzativa più alta sotto l’egida del toscano è Edin Dzeko: 42 reti in 67 presenze. Più di mezzo gol a partita (0,63). Il bosniaco è al momento terzo della graduatoria dietro a Mancini (44) e Totti (100). Tornando al dato complessivo, riassumendo: sono 577 reti con Spalletti. È circa un decimo della produzione offensiva complessiva registrata dal 1927. Ovvero, 5341 gol segnati in 3583 partite di campionato e coppe varie. La “prima” Roma di Spalletti tra il 2005 e il 2009 aveva segnato 414 gol. In questo secondo atto ne ha messi dentro 163. E non è ancora finita.