La Gazzetta dello Sport (F. Grimaldi) – Non è una questione di cabala, anche se è vero che con Mourinho sulla panchina avversaria, il Genoa mai è riuscito a segnare un gol al Ferraris in campionato. Gilardino bada alla sostanza e contro una Roma che davanti fa paura, con i suoi uomini più pericolosi sui piazzati tutti sopra i 190 centimetri di altezza, è pronto a schierare Dragusin e Bani.

Il primo è cresciuto moltissimo negli ultimi tempi, grazie a una titolarità ormai acquisita ed è pure il giocatore che conta sin qui il maggior numero di respinte difensive in campionato (31). E, in particolare, è pure il leader di quelle di testa (15), insieme a Bani (ed a Dossena). Insomma, forte di queste basi il tecnico rossoblù vuole blindare il reparto arretrato, confidando poi su una prova dei suoi che ricalchi quella proposta nella prima ora abbondante di gioco contro il Napoli di Garcia.

Cioè, reparti cortissimi, felice costruzione del gioco dal basso, centrocampo solido e un attacco fondato sull’imprevedibilità di Gudmundsson e sulla buona vena di Retegui. A livello di formazione, in caso di doppio trequartista con il ritorno a tempo pieno di Malinovskyi al fianco dell’islandese, Sabelli potrebbe lasciare la fascia scalando sulla linea arretrata, in un undici-fotocopia di quello che all’Olimpico aveva conquistato contro la Lazio l’unico successo in campionato dei rossoblù.