A vederlo lavorare nella fase atletica più di qualcuno si è preoccupato. «Ma Benatia come sta?». In effetti, nelle ripetute sui 150 metri (dieci volte, recupero da 30”) è apparso fisicamente molto indietro, il più in difficoltà, così tanto che Garcia gli ha risparmiato la seconda serie, facendolo «scaricare» al fianco di Franco Chinnici. «Sono tranquillo, sono un po’ in ritardo sulla preparazione, non ho potuto allenarmi prima a causa della lunga trattativa — dice Mehdi —. Devo lavorare per recuperare la forma, ma c’è tempo. Lo scorso anno ho giocato poco per qualche problema all’adduttore, ma ora mi sento molto meglio». Anche perché, visti i 13,5 milioni di euro investiti su di lui, la Roma lo aspetta con ansia.
FORMA E VITTORIE In realtà, il suo ritardo dal punto di vista fisico nasce da due motivi: l’imponente massa muscolare e il Ramadan (cominciato il 9 luglio, stop il 7 agosto). Di questo, però, Benatia non ne vuole parlare. Ed allora meglio tuffarsi sulle aspettative, partendo proprio dalla contestazione. «So che è un momento particolare, che i tifosi sono incazzati. Ma questo lo sapevo prima di venire ed ho scelto Roma lo stesso. Se i risultati vengono subito, possiamo vincere qualcosa. Io sono qui per questo». Già, nonostante la corte di altre squadre, anche di Champions. «È vero, squadre estere. Rispetto ad Udine ho fatto un bel passo avanti, Avevo bisogno di motivazioni nuove». Come nuovo sarà il modo di giocare (difesa a 4) rispetto al Friuli (difesa a 3). Anche se poi non è proprio così: «In Francia ho sempre giocato a 4 ed è il sistema in cui rendo meglio». Bisognerà ora capire con chi farà coppia, lui che non fa della velocità il suo forte.
A PORTE CHIUSE Benatia vuole vincere. E per farlo ha le idee chiare. «Dobbiamo trovare subito l’equilibrio, non è possibile perdere partite come lo scorso anno, da 2-0 a 2-3. Una grande squadra non se le può permettere». Per questo domani mattina e venerdì pomeriggio Garcia chiuderà le sedute al pubblico, mentre oggi pomeriggio lascerà i giocatori liberi. Nel frattempo, cosa è successo lo scorso anno se lo fa spiegare da Pjanic. «Parliamo francese, la stessa lingua. Il mio amore per la Roma? In Francia è molto seguita, ci hanno giocato tanti francesi, da Candela a Mexes. E poi ci sono due come Osvaldo e Totti, che è uno spettacolo per l’intensità che mette negli allenamenti: loro due sono tra i più forti affrontati in Italia». In realtà, Osvaldo sarà giallorosso ancora per poco. Ma andrà all’estero, Benatia non lo troverà più da avversario.
Gazzetta dello Sport – A.Pugliese