La Gazzetta dello Sport (A. Elefante) – Dopo nove anni, e vari altri momenti di crisi sempre superati, stavolta pare che succederà davvero: Gian Piero Gasperini e l’Atalanta da ieri vanno verso l’addio. Sono molto vicini all’addio, dunque siamo vicini alla fine di un’era. E il Gasp ora è più vicino a la Roma. Anche un incontro cruciale, e convocato in tempi brevi, come quello di ieri mattina si è concluso senza un’apertura convinta sull’ipotesi della permanenza del tecnico: anzi. Intorno all’ora di pranzo, al momento dei saluti, è diventato inevitabile pensare che le due parti abbiano deciso, e accettato, di prendere la direzione opposta.
Perché l’apertura più importante è stata un’altra: quella del tecnico alla possibilità – o meglio all’opportunità – di lasciare. E per sua scelta. E soprattutto una richiesta ribadita, ma stavolta in maniera definitiva: la disponibilità del club a consentirgli di verificare altre soluzioni. Non ci sono solo altre opportunità lavorative dietro il passo fatto ieri dal tecnico; ma è chiaro che certe sue riflessioni sulla consunzione del rapporto, e dunque delle motivazioni personali, sono andate di pari passo con la prospettiva di potersi cimentare con un’altra esperienza e un altro futuro. Nel vertice di ieri mattina non si è riparlato di rinnovo del contratto o di nuova Atalanta, di giocatori da comprare o vendere, come nelle intenzioni dei dirigenti al momento di organizzare il faccia a faccia: Gasperini era già oltre. E il club alla fine ha preso atto del suo stato d’animo e dei suoi argomenti. E’ stato un confronto con toni molto pacati, anche costruttivi. Ma qualcosa nel tempo si è logorato
La decisione definitiva si dovrebbe avere in 48-72 ore, diciamo entro sabato. Il tempo necessario a Gasperini per avere la certezza di una nuova destinazione e dunque, nel caso, sedersi al tavolo con i dirigenti dell’Atalanta per chiudere il vincolo in essere. E se le proposte avute, in particolare dalla Roma, non dovessero convincerlo, resterebbero solo due strade, ovvero la permanenza per un solo anno (ma l’Atalanta potrebbe accettarlo?) o una risoluzione del contratto: il tecnico non ha dato segnali di aver cambiato idea sul suo no a rinnovare l’intesa fino al 2027.