Garcia: “E’ stato un errore imporre i preparatori. Il contratto? Sono andato via con meno della metà di quanto mi doveva la Roma. Loro speravamo che firmassi per mandarmi via con una stretta di mano”

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Rudi Garcia, ex tecnico della Roma, oggi al Marsiglia, ha rilasciato un’intervista al quotidiano francese L’Equipe, parlando del suo passato in giallorosso. Queste le sue dichiarazioni sull’esperienza nella capitale:

Sulla presenza dei proprietari.
“È molto importante che McCourt viva in Francia, gli ho detto che sarebbe importante che i giocatori lo vedano. Lui è l’azionista, quello che paga. E questo ti permette di parlare, di cambiare, di dire direttamente perché le cose vanno bene o meno bene, non per interposta persona”.

Sul contratto con la Roma.
Mi aspettavo che la Roma mi liberasse, non è stato semplice. Avrebbero potuto essere più eleganti, per dirlo francamente. Per essere chiari, a causa delle esperienze estive, il mio primo obiettivo era diventato di lasciare la Roma e avere le mani libere. Oggi non sarei al Marsiglia se la Roma avesse accettato un accordo finanziario su altre proposte che ho avuto prima. Ho avuto molte proposte, ma il problema era economico, così mi sono detto che alla fine bisognava che uscissi dalla Roma. Poi è stato un gioco di trattative. Speravano che mi arrivasse un’offerta da un grosso club che pagasse altrettanto che da loro per darmi una bella stretta di mano. Io non ne facevo una questione di soldi, ma quando hai firmato un contratto, è normale rispettarlo. Alla fine, le cose sono semplici: me ne sono andato con meno del 50% di quello che mi dovevano, ma almeno me ne sono andato“.

Sull’inserimento dei preparatori americani.
“È stato un errore. Spero che non accada più: se è così, è meglio andare via. Risparmi tempo quando lavori con persone competenti, di cui ti fidi”.

Vainqueur?
“William, l’ho avuto sei mesi a Roma. Con lui si può andare in guerra, ha un grande potenziale”.

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