Garcia: «Se segnava Dzeko? No, perdevamo lo stesso, loro giocano sulle nuvole»

dzeko garcia

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Al netto dello stipendio robusto, stavolta non è facile mettersi nei panni di Rudi Garcia. Lo schiaffo di Barcellona non brucerà certo come quello del Bayern Monaco di un anno fa, ma la pochezza mostrata dalla Roma è stata imbarazzante. I 31 gol subiti in 18 partite, fra campionato e Champions League sarebbero quasi un dato umiliante se la squadra giallorossa non fosse in fondo in linea con le aspettative: ovvero seconda nel girone europeo (col destino tra i propri piedi) e in lotta per lo scudetto. Detto questo, la Roma («Florenzi e Pjanic non sono in vendita», ha detto il d.s. Sabatini prima della gara) dal 2006-07 è l’unica squadra di Champions ad avere subito 6 o più gol in almeno tre partite, senza contare che in Europa (in tutte le coppe) ha ormai nella fragilità difensiva una costante malinconica: non tiene la porta inviolata da 27 partite di fila, avendo subito in tutto addirittura 61 reti. Basta questo per preoccuparsi? Per l’allenatore pare di no.

OTTIMISMO E CENERI – «Il Barcellona è una squadra imprendibile – prova a giustificarsi Garcia –. Non sono preoccupato, anche se così non ci piace perdere. Nessun paragone con la sconfitta col Bayern. Stavolta qui siamo arrivati con tanta umiltà. Ma anche passando in vantaggio, come era possibile, stavolta avremmo perso lo stesso. Di certo potevamo fare qualcosa in più, potevamo segnare e forse essere più chiusi. Ma ci abbiamo provato in tutti i modi, però abbiamo visto che anche quando eravamo tutti dietro abbiamo preso due gol. Nel primo tempo potevamo fare meglio sul possesso palla, poi nella ripresa ho cambiato modulo, provando a fare pressione e togliere quei palloni tagliati dietro la difesa, ma è stato inutile. In ogni caso la performance del Barcellona eleva la nostra gara dell’andata. Non avevamo bisogno di questa prova di forza per sapere che loro sono una grande squadra, i migliori del mondo o quasi. Noi siamo lontani. Sono deluso ovviamente, l’amarezza sta nell’aver perso così male. Ma ora dobbiamo solo pensare a vincere con l’Atalanta e soprattutto col Bate Borisov. Ho potuto risparmiare De Rossi e anche Nainggolan, che erano sotto diffida e li avremo per la partita decisiva». Ma che la piazza di Roma sia faticosa lo racconta anche in un’intervista rilasciata a L’Equipe , in cui dice: «Sono arrivato su delle ceneri. Le critiche ricevute di recente mi sono sembrate eccessive e anche un po’ ingiuste, ma io me ne frego e vado avanti. Non sono mai stato messo in discussione dai dirigenti».

ARRIVA GERSON – Meglio così, anche perché la borsa non si è ancora chiusa. Dal Brasile infatti filtra la notizia che il brasiliano Gerson – già acquistato dalla Roma con la benedizione del Barcellona, che aveva una prelazione – arriverà presto in Italia per sottoporsi alle visite mediche. Per via del tetto degli extracomunitari non può essere tesserato, ma sarà girato con tutta probabilità altrove, forse al Frosinone. Difficile però che basti questo per risollevare il morale dei tifosi.

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