Garcia: «Non sono un precario. Ora la Roma ha ritrovato entusiasmo»

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Quasi come un’ossessione, ripetute più volte. «Vincere», è questo il mantra di Rudi Garcia alla vigilia della sfida di Verona contro il Chievo, quasi come se il tecnico della Roma sapesse che il suo destino è davvero legato ai risultati, oggi più che mai. Già, perché il passaggio Chievo-Milan sarà decisivo per le strategie attuali e future dei giallorossi. A Trigoria vorrebbero chiudere la stagione con Garcia, per poi scegliere e valutare. Ma è logico che questo passaggio sarà fondamentale per ogni scelta.

SENZA RIVOLUZIONE «Io precario? Non mi ci sento per niente — dice Garcia — Parlo spesso con i dirigenti, non avevo bisogno di un loro attestato pubblici di fiducia. L’unica cosa che mi interessa è vincere con il Chievo. Perché so che per vincere qui bisogna vincere la prossima gara». Un mantra, appunto, con quel concetto («vincere») ben fisso in testa. «La squadra è più fresca, mentalmente e fisicamente. Ed ha ritrovato entusiasmo e gioia. I nuovi allenamenti? Quando dico le cose non lo faccio per vendere fumo. Non è stata una rivoluzione, ma piccoli dettagli che possono fare la differenza». Dettagli, appunto. Per vincere. Anche se il Chievo non sarà avversario facile. «È la squadra che commette più falli in Serie A (279, per i giallorossi 235), vuol dire che non ci regalerà niente. Ma il nostro obiettivo è guadagnare posizioni in classifica e restare vicini alla vetta». Chiusura su Iturbe: «Deve continuare ad avere fiducia in se stesso, qualsiasi cosa gli è successa qui servirà d’esperienza».

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