Gol che spacca, Totti si allunga e fa come Cruijff

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La Gazzetta Dello Sport (M.Calabresi)I gol, tre in quattro giorni, l’idea, la registrazione del dominio. Da ieri, è online www.rinnovopertotti.it: più che un sito, un appello a Pallotta. Ci sono i motivi per cui da Boston dovrebbe arrivare l’ok (scanditi dalle frasi di Maradona, Pelé, Platini, Beckenbauer, Zoff e Rivera, più Florentino Perez che lo avrebbe voluto al Real), il «come aderire» (una lettera che verrà consegnata a Trigoria) e una petizione, la stessa che i tifosi della Lazio hanno lanciato per trattenere Klose. Che con una spaccata, simile a quella di Totti al Torino, eguagliò il record di gol nella storia dei Mondiali, poi battuto con la rete al Brasile: accadde a Fortaleza, il 21 giugno 2014, un film incredibilmente simile. Miro in campo da due minuti, la Germania sotto 2­1 con il Ghana: spaccata su azione d’angolo e gol del pareggio. Tre, le differenze: il risultato finale (2­-2), il fatto che Klose si trovasse a un metro dalla porta e forse il pallone sarebbe entrato lo stesso, e l’assist proveniente da sinistra, che si presta al gol di destro.

COME CRUIJFF – E siccome la punizione battuta da Pjanic – prima del tocco di testa di Manolas – arrivava da destra, conviene cercare ancora, e fermarsi al 22 dicembre 1973. Barcellona-­Atletico Madrid, a quella torsione innaturale di Johan Cruijff, che somiglia a quella di Totti perché riuscita col piede contrario ma ancor più difficile perché il pallone era al volo (quello di Totti è rimbalzato prima del tocco vincente) e più alto. Crujff, da quel giorno, divenne l’Olandese volante: di soprannomi, a Totti, i tifosi ne hanno dati fin troppi, ora la metà della città dalla parte del capitano spera solo che Roma­-Chievo (8 maggio) non sia l’ultima partita all’Olimpico e che magari la carriera non continui negli Stati Uniti, come accadde invece a Cruijff una volta lasciato il Barcellona. Più che calcio, quei gol sono roba da ginnastica: il rischio di strapparsi è enorme, quello di fare brutta figura pure. Servono muscoli forti e allo stesso tempo elastici. «La sera faccio fare stretching a Francesco – ha raccontato la moglie Ilary –. Il suo gol in spaccata è anche merito mio». E allora furono merito di Ilary anche quello al Lecce (2003­04) e quello che riaprì il derby dello scorso anno, prima del 2­2 da selfie. Altre spaccate in ordine sparso: Schnellinger (Italia­-Germania, 1970), Ibrahimovic (Psg-­Caen, 2015, ma era più un colpo da arti marziali). La più pesante? Quella di Solskjær, nella finale di Champions del 1999.

DONNARUMMA E RIGONI – A proposito di Totti, la prima partita che visse Gianluigi Donnarumma fu proprio un Roma­-Milan. Il 27 febbraio 1999, Gigio era venuto al mondo da due giorni, a Castellammare di Stabia. Totti, quel sabato non segnò, ma si inventò un assist di sinistro da Perla Rosa. Paulo Sergio fece gol di testa, in porta con il Milan c’era Abbiati, che oggi convive con un ragazzo non comune. Perché l’eccezionalità di Totti è l’eccezionalità di Donnarumma. A 39 anni e 7 mesi, Totti è diventato il giocatore più anziano a realizzare una doppietta in Serie A; a 17 anni e neanche due mesi, Donnarumma (secondo nella classifica della perla infrasettimanale) ha la concentrazione per non fare una parata per 90’ e volare con la mano di richiamo per evitare che la prima di Brocchi a San Siro diventasse peggiore dello 0-­0 col Carpi. La mano di richiamo, forse, sarebbe servita a Nicola Leali, per evitare il golaço di un altro Nicola Rigoni, terzo con un cucchiaio: il marchio di fabbrica di Totti, più della spaccata.

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