Futuro Roma senza Spalletti. Sogno Conte, Sampaoli e Sarri i preferiti di Pallotta

Il Tempo (A.Serafini) – «Inutile raccogliere i pezzi lasciati indietro, adesso c’è bisogno di lavorare per costruire il futuro». Le parole e la musica sono di Luciano Spalletti, perché l’intenzione di salutare la capitale non dovrà influire sull’obiettivo di concludere al meglio la stagione, semplificando di conseguenza, il cammino di chi in caso sarà chiamato a sostituirlo. A Trigoria nessuno ha dubbi del contrario, nonostante la fretta obblighi la società a risolvere in fretta tutte le incognite legate alla programmazione futura. Nonostante non sia ancora arrivata una risposta definitiva, i messaggi lanciati da Spalletti sono stati raccolti con largo anticipo dalla Roma, che da settimane continua a sondare la disponibilità delle alternative in grado di raccogliere l’eredità del tecnico toscano. Una fase di studio a cui ovviamente sta partecipando anche il nuovo diesse Monchi, che rimarrà nell’ombra almeno fino a quando non verranno completati i quadri dell’area tecnica. A partire dalla posizione di Massara, ancora in attesa di ricevere una proposta per il rinnovo contrattuale e una spiegazione sul possibile nuovo ruolo da ricoprire al fianco del diesse spagnolo.

Nel frattempo i tanti avamposti romanisti hanno cominciato a sondare il terreno prima di tracciare una riga e stilare una lista definitiva. Tra le piste più complicate figura Sampaoli, legato a Monchi da una stima calcistica reciproca nata durante l’avventura a Siviglia. Anche se l’addio dal club andaluso sembra ormai ad un passo, le sirene della nazionale albiceleste e delle tante offerte arrivate negli ultimi mesi in giro per l’Europa, rendono la strada ancor più in salita. Quasi impossibile quella soltanto sfiorata da Franco Baldini con Antonio Conte in uno dei continui passaggi londinesi del consulente romanista. Una chiacchierata di rito in cui è emersa più che altro la volontà dell’ex ct azzurro di proseguire il percorso inglese intrapreso con il Chelsea. Soluzioni di primo livello, come Emery e Pochettino, o come Sarri, la prima scelta sul mercato italiano qualora si dovessero registrare futuri incidenti di percorso con il presidente del Napoli De Laurentiis. Idee e soluzioni, che a prescindere verrebbero scartate in caso di un cambio di rotta di Spalletti, su cui la società ha sempre lasciato l’assoluta priorità. Capitolo mercato: i programmi e le strategie economiche dipenderanno anche dai risultati del campo. Il raggiungimento diretto della Champions League infatti renderebbe alcuni scenari più chiari, soprattutto sui calcoli necessari al mantenimento della solidità finanziaria del club. Ma, come sempre accade, saranno le offerte a determinare i movimenti tra entrata e uscita.

L’obbligo di affidarsi al sistema di compra vendita con ottenimento di conseguenti plusvalenze ha posato l’occhio sulla posizione di Manolas inserito tra gli obiettivi primari dell’Inter di Suning. Una cessione eccellente da affiancare ad altre possibili operazioni (se si centrerà il secondo posto l’intenzione è di trattenere tutti gli altri gioielli della rosa), magari tra chi non è ancora sicuro di poter proseguire il proprio percorso in giallorosso. Dopo il passaggio alla Juventus sfumato nello scorso gennaio, Paredes rimarrà probabilmente sul mercato, mentre verranno valutate in seguito altre strade alternative. Ad esempio il ritorno dal Sassuolo del giovane Pellegrini, altra possibile plusvalenza all’orizzonte qualora il ragazzo non dovesse essere ritenuto pronto per entrare nei piani della prima squadra. Il lavoro di Monchi entrerà nel vivo quando verrà ufficializzato il nome del nuovo allenatore, a cui verranno proposti i nomi migliori segnati dal diesse in grado di sposarsi alla perfezione con le idee del nuovo progetto tecnico. Potrebbe toccare allo spagnolo anche l’annuncio dell’arrivo di Kessie, su cui la Roma ha mosso da mesi i passi decisivi per battere tutta la concorrenza. I passaggi milanesi di Massara hanno infatti certificato l’intesa con l’Atalanta, lasciando gli ultimi dettagli alle richieste del procuratore, attirato anche dall’intromissione e dalla solita opera di disturbo da parte della Juventus.

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