La Repubblica (M. Juric) – Ne è uscito da grande comunicatore qual è. Buttando la palla in tribuna e lasciando l’eventuale decisione in mano alla proprietà. “Io non sono nessuno per dire a Francesco Totti di tornare alla Roma — chiarisce subito José Mourinho — Sono solo l’allenatore e ho rispetto per la gerarchia che c’è dentro la società. Non posso dire ad un mito del romanismo come lui “Ti voglio, ti offro”. Io parlo con lui di banalità. Gli chiedo come sta, i figli, il Frosinone. Parliamo solo di questo”.

Nessuna offerta di un ruolo dirigenziale: “Mourinho ha fatto? Mourinho ha chiesto? Questo non è vero”. Chiaro e diretto. Ma nessuna menzione all’eventuale volontà di avere accanto una figura dirigenziale autorevole per affrontare le battaglie contro il palazzo: Totti è nella Roma, non è mai uscito da qui e mai lo farà. Ma la mia intenzione in questa stagione è non avere squalifiche. E a volte non parlo perché sono onesto e non riesco a non dire la mia verità”. Aziendalista e sincero.

Mourinho alla vigilia della sfida contro l’Empoli non ha fatto pretattica neanche per la formazione, tra infortunati e acciaccati: “Smalling e Pellegrini non saranno a disposizione. Mancini invece ci sarà”. Insieme a Ndicka Llorente a formare l’inedita difesa a tre. In attacco nessun dubbio: “Lukaku e Dybala giocheranno dal primo minuto — ha ammesso lo Special One — Romelu sta bene e non sarei sorpreso se giocasse 90 minuti. Per Paulo non sarà facile fare tutta la partita. Sta bene fisicamente, vuole giocare e lo farà. Quando c’è abbiamo sempre un po’ di paura, ma anche la speranza che possa darci una mano importante”.

Maggiore cautela su Sanches Aouar, che sono recuperati ma partiranno entrambi dalla panchina: “Una cosa è essere disponibili, un’altra è giocare. Loro vanno gestiti diversamente”. Una costante che accompagnerà la Roma per tutta la stagione. Dosare le forze e ridurre al minimo il rischio infortuni e ricadute. “Dal punto di vista della quantità ne abbiamo meno rispetto all’anno scorso, siamo in 20 più i ragazzi della Primavera. Non abbiamo quantità di altissimo livello, ma moltissima qualità”.

Un grande endorsement al lavoro di Pinto e della proprietà nel mercato estivo: “Quando siamo tutti disponibili e in grande forma, e sono convinto che ci arriveremo, penso che siamo una squadra veramente forte”. Niente obiettivi chiari, “non mi piace dire arriveremo primi o quarti a fine anno”, ma un monito per tutti sì: “Quando abbiamo dei problemi dobbiamo essere tranquilli ed equilibrati”. Con la chiosa finale, concreta e pragmatica: “Siamo consapevoli del potenziale e dei problemi che abbiamo ma adesso ci servono dei punti”.