Fonseca suona l’allarme

«La Roma non ha mai pianto e mai piangerà, perché piange il debole; i forti non piangono mai». E mai così attuale è la frase del presidente Dino Viola, nel giorno del 29° anniversario della sua scomparsa (19 gennaio 1991) che coincide con la partita delicata di Marassi contro il Genoa terzultimo (ore 18). Il momento è orribile, guardando gli assenti. E i risultati, anche se giovedì a Parma è stata conquistata la promozione ai quarti di Coppa Italia. In campionato l’anno è cominciato con la doppia sconfitta casalinga contro il Torino e la Juve, frenata che ha riportato i giallorossi fuori dalla zona Champions: 5° posto, pure se con gli stessi punti dell’Atalanta, avanti per la differenza reti (e per lo scontro diretto). E domenica scorsa è uscito di scena Zaniolo, il miglior talento della rosa, allungando la serie già infinita degli infortuni stagionali. E, come se non bastasse, è saltato lo scambio con l’Inter per avere subito il sostituto del ventenne: Politano è rimasto in nerazzurro perché Marotta ha cambiato l’accordo in corsa. Fonseca, pur evitando di alzare le mani in segno di resa, rivela però alla platea il suo stato d’animo: «Sono preoccupato, devo essere onesto». Lo dice contando gli interpreti rimasti a disposizione: sono 18, con 3 portieri (con il primavera Cardinali). Lo riporta Il Messaggero.

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