Fonseca: “Giocare all’Olimpico senza i tifosi sarà difficile”

Paulo Fonseca ha rilasciato delle dichiarazioni ieri a SportTV, più nello specifico nel programma Titulares. Tra gli argomenti trattati sopratutto quelli della ripresa del campionato per i giallorossi, ormai imminente visto che mancano 3 giorni alla gara con la Sampdoria, e gli stadi a porte chiuse. Ecco le sue parole:

Senza i tifosi, appassionati della Roma, giocare all’Olimpico sarà difficile. Però la preparazione è quasi la stessa. L’unica differenza è il tentativo di creare un’atmosfera simile a quella che troveremo in partita, quindi lunedì ci alleneremo all’Olimpico. Ma per il resto non c’è niente di molto diverso, l’eccezione è che ci alleneremo allo stadio, senza pubblico, vicino al giorno della partita“.

Sulla Serie A…

È un campionato appassionante. Tatticamente è un campionato molto ricco. Ci sono sempre scenari diversi dal punto di vista della strategia ed è molto emozionante lavorare in Serie A, ogni partita ha una storia diversa. Anzi, invito tutti i tifosi e gli spettatori portoghesi a guardare il campionato italiano, le squadre difendono bene ma sanno anche attaccare ed emozionare.

Sui suoi esordi…

Sono la stessa persona di quando ho esordito come tecnico nelle giovanili dell’Estrela de Amadora, però l’allenatore si è evoluto secondo le esperienze. Certo, quello che ho vissuto mi rende un po’ diverso da quello che ero al Paços de Ferreira, ma la passione per il calcio e per il mio lavoro non è cambiata”

Sullo Shakhtar…

Le mie congratulazioni a Luís (Castro, ndr) per il suo lavoro, sono ovviamente molto contento che un altro allenatore portoghese abbia vinto con lo Shakthar. A volte la gente non si rende conto delle difficoltà di essere campione allo Shakhtar, perché il club è lontano da Donetsk, non ha i suoi tifosi. La squadra vive a Kiev e gioca a Charkiv. Naturalmente mi rende orgoglioso vedere un altro portoghese trionfare lì.

Su un possibile ritorno in Portogallo…

Non fa parte dei miei prossimi progetti futuri un ritorno in Portogallo. Sono stato molto felice all’estero e sinceramente sento che posso continuare a crescere più altri campionati che in quello portoghese.

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