La Repubblica (M. Juric) – Decimo minuto. Hummels si guarda intorno e sceglie il tocco laterale. È l’errore che chiude la partita quando mancano ancora 80 minuti. Sannadi anticipa il passaggio. L’errore è grave, la reazione di più. Hummels entra in scivolata da dietro. Prende palla e gamba. Dubbi, tanti. Ma non per l’arbitro Turpin, che tira fuori il rosso. E per la Roma si spegne la luce della speranza ma non quella della lotta. Perché gli uomini di Ranieri combattono con coraggio per arginare la follia del difensore tedesco. Ma prima Nico Williams (doppietta) e poi Berchice dicono che può bastare così.

A tradire Ranieri e i giallorossi è il centrale con 15 trofei in bacheca, tra cui un Mondiale e cinque Bundesliga. L’ultimo dal quale aspettarsi una leggerezza di questa portata. Un errore imperdonabile che rischia di mettere la parola fine all’avventura romanista di Hummels nata male e finita peggio. Eppure la storia del tedesco era nata sotto i migliori auspici. Arrivato con De Rossi (che lo aveva voluto), neanche il tempo di ambientarsi che ecco il cambio di allenatore con l’arrivo di Juric. Il croato non lo vede. Hummels non gioca mai per i parametri fisici richiesti che lo vedono costantemente ultimo. Il difensore risponde sui social con foto in versione turista. L’esonero del tecnico pare sanare tutto.

Arriva Ranieri e dal primo giorno incorona Hummels come una delle “colonne portanti” della squadra. Il difensore gioca tutte le partite. Poi a metà gennaio qualcosa inizia a cambiare. Ecco le prime panchine, prima della vacanza con il Venezia. E sul profilo, tornano le foto in versione turista. Nei successivi due mesi Hummels gioca solo con Monza e Empoli ma per Ranieri non c’è nessun caso: “Si gode la città, è normale”. Ieri la testa sarebbe dovuta essere a Bilbao. Ma è già in Germania, dove tornerà a fine stagione.