La Gazzetta Dello Sport (C.Zucchelli) – «Stare in alto in classifica è bello». Mentre Spalletti e i suoi compagni facevano a gara a tenere i piedi per terra, Radja Nainggolan, dopo la vittoria contro il Sassuolo, è stato l’unico dei giocatori della Roma a lasciarsi un po’ andare. Spinto, probabilmente, dalla miglior prestazione dell’ultimo periodo e anche dal primo gol stagionale, arrivato alla quattordicesima presenza, un’anomalia per lui, che con Spalletti la scorsa stagione da gennaio a maggio aveva realizzato sei reti.
IN RIPRESA – Nainggolan, il «superman», per dirla con le parole dell’allenatore, non è ancora quel giocatore devastante che ha trascinato la Roma nei mesi scorsi. Un problema alla coscia e un altro al polpaccio avrebbero consigliato un po’ di riposo, quando ha potuto se ne è stato in panchina, ma alla fine soltanto contro il Crotone non è entrato in campo nemmeno per un minuto. Con De Rossi squalificato in Europa League, Gerson che non da garanzie e Strootman alle prese con la lombalgia, al belga sono stati chiesti gli straordinari, una consuetudine in questi suoi due anni e mezzo di Roma. Tra un nuovo tatuaggio (il nome della seconda figlia) e qualche foto per il negozio di abbigliamento, Radja ha risposto sempre presente, ma le prestazioni ne hanno risentito, soprattutto in un ruolo, quello del trequartista – incursore, dove servono corsa e fiato.
SERENITÀ – Le polemiche con la stampa belga, che aveva avanzato dei dubbi sulla sua rinuncia alla nazionale per poi giocare un’amichevole a Trigoria contro la Primavera, lo hanno fatto innervosire, ma le vittorie della Roma e soprattutto il gol contro il Sassuolo (preceduto da un bolide che si è stampato sulla traversa), gli hanno restituito un po’ di calma. «Sto tornando in forma – ha ammesso mercoledì notte – e non sono andato in nazionale proprio per ritrovare la condizione. Negli ultimi tempi sono stato in difficoltà, ma ci tenevo a tornare bene e in fretta».
CACCIA AI BIANCONERI – Anche perché lui quello che fa la Juventus lo guarda eccome: «C’è la sensazione che siano un po’ in difficoltà con il gioco, mentre noi stiamo andando bene. Quindi io spero in qualcosa di importante e la reazione che abbiamo avuto contro il Sassuolo parla chiaro». Adesso alla Roma servirebbe soltanto ritrovare la curva in casa, ma Nainggolan, su questo, ridendo sceglie la diplomazia, visto che quando si era detto rammaricato che i tifosi spesso fossero caldi solo con Totti in campo, c’erano state polemiche a non finire: «Prima di dire qualcosa meglio che ci penso bene, altrimenti sai le critiche… Noi stiamo combattendo anche per loro, con il loro sostegno le cose saranno più facili». Intanto, lo avranno domenica ad Empoli, dove sono attesi 5mila romanisti: tutti pronti, come Nainggolan, pronti a spingere la Roma lassù «dove è bello stare».