Empoli-Roma 1-2, le pagelle: Dybala da incorniciare, Abraham attimo fuggente. Pellegrini legnoso

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Il conteggio si ferma a due. La Roma torna a vincere dopo i ko con Udinese e Ludogorets. Il Castellani d’Empoli è espugnato 2-1. C’è la gigantesca firma di Dybala sul ritorno alla vittoria giallorossa.

La Joya dipinge prima il gol del vantaggio, poi il cross del 2-1 segnato dal ritrovato Abraham. Pochi minuti dopo Pellegrini sbaglia un rigore colpendo la traversa. Nel primo tempo il capitano aveva già colpito un palo. Sprint in classifica: quarto posto a 13 punti in classifica, come l’Udinese, in avanti però per gli scontri diretti.

Mancini unico neo di una difesa solida e concentrata, caduta in errore sul momentaneo pareggio ma capace di reagire e difendere il vitale vantaggio. Matic e Cristante egregi operai, Pellegrini stecca di nuovo: l’odierna gara è probabilmente tra le prestazioni più opache. Il tempo per colorarle c’è. Colorano, uno di giallo e l’altro di rosso, la vittoria Dybala e Abraham. Paulo è il fulcro della Roma, la bussola delle giocate e dei sentimenti; Tammy si sveglia un attimo e punge subito.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – In mente potrebbero esserci i frammenti dell’errore sul raddoppio dell’Udinese. All’unica occasione che arriva nello specchio della porta si presenta in controtempo. Non lo è nei minuti finale, dove arrivano tiri su tiri: tutti bloccati.

Mancini 5,5 – Propizia due gol. Un cross partito male e atterrato davanti ad un difensore avversario che spazza e viene trasformato da Dybala in un magico tiro che vale il vantaggio. Che poi contribuisce a rovinare: sbaglia l’uscita dal blocco sulla sponda che permette l’avanzata toscana, guarda poi la palla che gli passa vicino messa dentro da Bandinelli. Satriano gli fa vedere fantasmi. Ne scappa ed arriva salvo.

Smalling 6,5  Fino alla mezz’ora è di granito, scalfito poi dal ritmo intenso della partita. Un passaggio troppo forte per Rui Patricio è l’anticamera della staticità che aiuta a portare il pareggio. Consolida il vantaggio: subito dopo il vantaggio è preciso in ripiegamento, poi sporca il tiro di Akpa-Akpro che va sul palo.

Ibanez 7 – Roccioso, risponde con vigore – forse dovuto alla convocazione con il Brasile – alle avanzate sul centro-sinistra. È la zona da cui parte il pareggio: non è nella scena del crimine. Prova a disegnare, di testa, quella del sorpasso: Parisi la cancella tracciando la linea sulla quale ferma palla. Suo il lancio preciso che Mancini porta in dote, con l’aiuto della retroguardia toscana, a Dybala. Ottiene anche il rigore, sbagliato da Pellegrini.

Celik 6,5 – Stesso scenario bulgaro, ma qualcosa cambia. Più o meno. Aiuta Cristante e Mancini – a cui di petto posa il cross vincente –  ad innalzare il muro della catena di destra: si propone e alla mezz’ora l’ottimo Vicario gli nega il raddoppio. Non trova il gol, ma entra in quello toscano: si perde Bandinelli, sgusciato dinanzi a lui. Davanti, poi, manda la palla che Dybala serve ad Abraham. Prova a replicarsi con Bove, poco freddo davanti a Vicario.

Cristante 6 – In panchina per tutti, non per Mourinho. Combattivo e più lucido delle ultime uscite, risolutore – di fisico soprattutto – dei perigli che gli presentato davanti. Abbandona la casa sul pareggio: si fa richiamare dall’uomo, lasciando lo spazio da cui sorgerà la manovra che porterà all’1-1. Riempie bene lo spazio nella ripresa.

Matic 6 – In soccorso quando c’è bisogno, gioca in maniera semplice senza lesinare precisi cambi di gioco. Veste per un attimo i panni di terzino, indossati tra l’altro senza disdoro data la precisone del cross partito da sinistra. È l’ultimo spunto offensivo, poi si rintana sul centro-sinistra, da cui parte il cross del gol di Bastianelli.

Spinazzola 6,5 – Titolare per mancanza di alternative che convincano – Vina è sulla lista degli addii per gennaio – è lui stesso inizialmente a convincere mostrandosi vivace e aprendo il cancello della fascia, sia per uscire lui stesso che per far conoscere la zona ai compagni. La chiave rimane incastrata: non sa se chiudere per non far entrare il cross di Stojanovic. Rimane indeciso. E il risultato è noto. Accende la Spina nella ripresa, arriva in area ed mi qualche occasione è troppo generoso.

Pellegrini 5 – Notevole l’interesse con cui cura la parte difensiva, gonfia la manovra: lanci per Dybala e Abraham, ma soprattutto quell’uno-due di destro e sinistro, non confezionato per squilibrio coordinativo. Nel bilancio della partita, occasione mancata dal peso notevole. Come il rigore finito sulla traversa. L’abito per la gara numero 200 poteva essere di altre tonalità. (Dall’90+4’ Camara sv – Altro che titolarità, gioca solamente gli ultimi secondi).

Dybala 8 – Per uno della sua classe, è inammissibile sbagliare quel tiro – a pochi passi dalla porta – finito sul palo. Lo annulla con una delle magie di casa: il tiro a giro. Prova a far segnare prima Pellegrini – unica la delicatezza del passaggio di prima – e poi Celik: vani i tentativi. Ma ci riesce con il gioiello messo a disposizione di Abraham. (Dall’81’ Bove 5,5 – Il gol divorato davanti a Vicario potrebbe non aiutare Mourinho a dargli fiducia. Eccezion fatta per quest’ingenuità, è per il resto molto attento).

Abraham 7,5 – La spalla è guarita e Mou non ci pensa su a farlo rientrare. Perde tanti duelli fisici, qualche occasione ma quella più ghiotta – creata con un recupero – la mette dentro e fa volare, e rilassare, la Roma. (Dall’81’ Belotti 5,5 – Un canto ancora rimasto in gola: ha spazio, calcia addosso a Vicario).

Mourinho 6,5.

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