El Shaarawy e il profumo della chance

Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Il Faraone ha convinto Fonseca. Non serviva una prova del campo, visto che l’allenatore portoghese aveva chiesto a gran voce il suo ritorno già in estate, ma l’impatto del classe ’92 a Benevento ha fugato ogni dubbio sulla sua importanza strategica. Stephan El Shaarawy sarà una risorsa fondamentale per garantire nuova linfa a una formazione che nelle prossime settimane potrebbe accusare la fatica dei troppi impegni. Elsha sta bene, ha ritrovato brillantezza fisica, si è sempre allenato durante il periodo di stop e ha motivazioni alle stelle. Insomma non vede l’ora di giocare una partita da titolare nella Roma, 642 giorni dopo l’ultima volta.

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Tanto sarà trascorso, domani sera, dall’ultimo match nel quale il 28enne di Savona è sceso in campo dal 1’ con la maglia giallorossa. Le prove tattiche andate in scena in questi giorni a Trigoria lasciano aperta la possibilità: una sua presenza nell’undici di base non è da escludere. Anzi, va considerata probabile. Seicentoquarantadue giorni fa a Roma c’era un altro capitano (De Rossi, l’ultima di El Shaarawy fu anche l’ultima del numero 16), un altro allenatore (Claudio Ranieri), un altro presidente (James Pallotta) e persino 70 mila persone sugli spalti dell’Olimpico per salutare DDR.
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C’è concorrenza sulla trequarti e il Faraone lo sa. La Roma non gioca più con il 4-2-3-1che avrebbe esaltato le sue caratteristiche e nell’assetto che sta dando più equilibrio alla squadra sono stati sacrificati proprio gli esterni d’attacco e le seconde punte. Per due posti nel 3-4-2-1 ci sono in rosa ben 7 calciatori: El Shaarawy, appunto, ma anche Zaniolo (quando tornerà), Pastore, Mkhitaryan, Pedro, Pellegrini e Carles Perez. La Roma non considera El Shaarawy un’alternativa e quando avrà recuperato la forma fisica sarà un elemento di punta nella rosa.

 

 

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