Dzeko: “Ora conta solo il presente”. Vincere e poi l’addio

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Un abbraccio a fine partita. Non cancella quello che è stato, semmai è una tregua fino al termine della stagione per inseguire un sogno di squadra e poi dire addio. Tutti e due, molto probabilmente.

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Edin Dzeko e Paulo Fonseca non hanno cambiato idea. Pensano entrambi di essere stati nel giusto quando il loro rapporto si è rotto definitivamente. Dzeko ha pagato con due partite passate in tribuna, due entrando dalla panchina al posto di Mayoral e la perdita della fascia di capitano.

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Nel dopo gara, giovedì sera, come sempre non si è nascosto dietro a frasi fatte: “Questo è il mio sesto anno a Roma. In questa stagione ci sono stati tanti alti e bassi, non sono stato al meglio a livello personale per tanti motivi. A me, però, non piace guardare indietro, quel che è successo ormai è successo. La fascia? Come ho sempre detto, la fascia di capitano è un onore. Io però gioco per la Roma, non per la fascia. Quando sono in campo voglio dare tutto per la Roma, in passato, oggi e in futuro. Conta solo questo. L’anno prossimo? È difficile pensarci adesso.

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La soluzione più probabile è che la Roma gli lasci il cartellino gratis per risparmiare 7,5 milioni netti di ingaggio e per programmare il futuro con un centravanti più giovane di lui, che nel prossimo marzo compirà 36 anni.

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