Dzeko: no Juve. E Nainggolan tenta il recupero

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Mister 37 gol sul lettino, il secondo posto si fa senza centravanti. Quel dolore che Edin Dzeko aveva accusato nel finale a San Siro non ha solo provocato le polemiche per il mancato ingresso in campo di Totti. Ha complicato i piani di Spalletti anche… nei fatti: lesione di primo grado al gemello mediale del polpaccio sinistro, 10 giorni di stop per il bosniaco e dunque niente Roma-Juventus, che è stata la partita del primo gol in Serie A di Dzeko e domenica, al contrario, sarà quella della prima assenza in questo campionato del centravanti, 35 volte presente su 35 gare.

DUBBIO – Maledetto gemello mediale, perché è lo stesso che ha messo k.o. pure Radja Nainggolan. Qui però gli esami svolti ieri lasciano aperta la porta a un recupero del centrocampista belga: quota di edema, ma nessuna lesione al polpaccio. Ergo: Nainggolan sarà monitorato fino al giorno della partita per inseguire il recupero. Di certo i margini per rischiare il tutto per tutto ci sono: è di fatto l’ultimo impegno complicato in calendario per gli uomini di Spalletti, un’eventuale ricaduta dunque spaventa meno a questo punto della stagione. Il domani è in fondo un ritiro precampionato, chissà se da disputare davvero con la Roma. Che Nainggolan sia nell’agenda dell’Inter è acclarato, che la società giallorossa da sempre – lo ha ribadito anche il d.s. Monchi – sia pronta ad ascoltare ogni offerta lo è altrettanto. Ma il desiderio del belga resta lo stesso che la scorsa stagione lo portò a rifiutare il Chelsea: «È stata una scelta di vita, mi piace come si vive a Roma – ha detto al canale del club, intervistato dal compagno di squadra Szczesny –. Se resterò per i prossimi cinque anni? Mi piacerebbe».

SOLUZIONI – C’è tempo per pensarci. Meno ce n’è per preparare la partita di domenica in emergenza, a mettersi nei panni di Spalletti. L’assenza di Dzeko, al netto della sorpresa clamorosa che sarebbe un impiego di Totti, di fatto spalanca le porte a un déjà vu. Giocheranno contemporaneamente Salah, El Shaarawy e Perotti (la cui distorsione alla caviglia non preoccupa), di fatto l’attacco dei piccoli che lo scorso campionato – dall’arrivo di Spalletti in poi – valse un girone di ritorno da 46 punti. La soluzione, in questa stagione, è stata riproposta solo alla seconda e alla terza giornata del girone d’andata, poi mai più. L’occasione capita adesso, per l’esame più difficile e un secondo posto da confermare.

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