Dzeko in frigo. Milik bloccato. La Roma pure

La Repubblica (M.Pinci) – A una settimana esatta da Roma-Juve, Edin Dzeko non sa ancora con quale delle due squadre giocherà quella partita. Giovedì era tutto fatto, o almeno così gli avevano detto: Milik alla Roma, lui in bianconero. Nella notte tra venerdì e sabato la Roma, che col Napoli aveva già trovato l’accordo per il centravanti polacco, ha provato a ridiscuterlo, per spuntare condizioni più favorevoli. Mettendo sul tavolo i dubbi dei Friedkin su Milik per il doppio crociato operato, nonostante un referto impeccabile, almeno per un professionista con 250 partite sulle spalle. Una richiesta che ha mandato su tutte le furie De Laurentiis: ad oggi l’operazione è congelata. Bloccando anche il passaggio alla Juventus di Dzeko. “È stata una settimana difficile per lui, ho scelto di preservarlo“, ha detto Fonseca. Per non creare un gigantesco caso diplomatico, è necessario trovare la chiave per sciogliere il gelo che si è creato anche per evitare che la Juventus decida di guardare altrove, magari verso Giroud: quantomeno però servirà del tempo. Certo, per la Roma è chiaro che un piano B non esista: se non arrivasse Milik, resterebbe Dzeko. Nonostante i 90 minuti in panchina contro il Verona, tra un sorrisetto ostentato e il nervosismo di chi non pensava di dover partire coi compagni in trasferta. Milik per adesso ha seguito in tv il match ma sarebbe servito come l’aria al Bentegodi, dove la Roma dei “piccoli” Pedro e Mkhitaryan ha sofferto l’assenza di un numero 9 vero. Risultato: lo 0-0 contro un Verona a pezzi, senza almeno 5 titolari, animato solo o quasi dalle traverse veronesi di Tameze e Dimarco e quella romanista colpita da Spinazzola. Dan e Ryan Friedkin, nascosti dietro i vetri di un box per la prima da proprietari, saranno rimasti delusi del risultato. Ma almeno hanno potuto nascondere i loro sbadigli americani dietro le mascherine. 

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