Dzeko, il riposo come medicina

Corriere dello Sport (R.Maida) – La sua settimana è filata liscia come sempre. Meglio, comunque, di quei giorni agitati a cavallo di Inter e Sampdoria, quando non sapeva se preparare le valigie per Londra o se rilanciare la sua sfida nella Roma. Si è avvicinato alla partita contro il Milan, che lo scorso anno ha provato a prenderlo, come se dovesse giocare, da centravanti abitudinario: del resto in tutta la stagione soltanto due volte Di Francesco lo ha escluso dalla formazione titolare, a Verona contro il Chievo in campionato e all’Olimpico in Coppa Italia contro il Torino. In entrambi i casi ha giocato Schick e la Roma non ha vinto ma è passato del tempo. A Kharkiv in effetti Dzeko è apparso scarico, sfiduciato, o forse semplicemente stanco. Da qui le valutazioni dell’allenatore che per averlo sabato prossimo a Napoli, in un contesto e in un confronto ad altissima intensità, al cento per cento delle proprie possibilità.

AGITATO – Tanto più che Dzeko ha manifestato segnali di nervosismo: l’ammonizione rimediata a Udine gli è costata la diffida e di conseguenza il rischio di perdere la trasferta del San Paolo. Una ragione in più per rifiatare stasera, almeno inizialmente. Pensate: mai in carriera Dzeko è stato ammonito più di quattro volte in uno stesso campionato. E mai è stato squalificato per cumulo di ammonizioni in partite distinte: a livello di club è stato espulso una volta nel dicembre 2015 per proteste in Roma-Genoa (due giornate) ma per rosso diretto. Quest’anno invece ha già esaurito il suo bonus giallo e guarda caso ha preso una delle ammonizioni contro la Sampdoria, per un calcione a Torreira, nei giorni più delicati della trattativa con il Chelsea.

RICARICARSI – Fermarsi una volta, per turnover e non per punizione, potrebbe aiutarlo a recuperare energie fisiche e mentali. Dzeko è ottavo nella classifica dei calciatori di movimento di Serie A per minuti giocati in stagione, oltre che essere ovviamente primo nella Roma: davanti ha solo i milanisti Kessie e Bonucci, stasera avversari all’Olimpico, più quattro titolarissimi del Napoli (Koulibaly, Callejon, Mertens e Hysaj) e il centrocampista atalantino Freuler. Rispetto all’anno scorso, quando in campionato a questa giornata aveva segnato 8 gol in più, ha giocato più minuti tra campionato e coppe.

PARAGONE – Analizzando le sue difficoltà, viene in mente l’opposto Cengiz Ünder: il giovane compagno ha segnato 5 gol nelle ultime 4 partite, senza mai mancare un appuntamento. Invece Dzeko, dopo la magnifica doppietta di Londra, ha raccolto solo 4 reti in 23 partite nonostante 21 inizi da titolare. Troppo poco per un centravanti che veniva da una stagione da record – capocannoniere in A con 29 gol, altri 10 segnati in Europa League – e che aveva cominciato il percorso con Di Francesco a medie addirittura superiori: 10 gol nelle prime 11 partite. «I giorni del mercato sono stati un po’ difficili per me – ha raccontato Dzeko – ma ora sono qui e sono pronto a dare il massimo per questa maglia». I tifosi lo aspettano, Di Francesco pure: non può aver dimenticato come si usino i ferri del mestiere.

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