Se i tre indizi Frosinone, Lazio e Viktoria Plzen fanno una prova, allora la Roma è fuori dalla crisi che l’aveva attanagliata a inizio stagione. Magari non è tutto oro quello che luccica – 12 gol segnati e uno solo subito nell’ultima settimana – ma quella che si vede in campo è sicuramente una squadra in crescita fisica e mentale. Dopo aver battuto la Lazio sabato pomeriggio, rimettendo la chiesa al centro del villaggio, i giallorossi erano attesi a una prova di maturità. Eusebio Di Francesco aveva a lungo battuto sul concetto di «continuità », per non rovinare in Champions quello che era stato parzialmente messo a posto in campionato. Più che l’avversario erano pericolose le assenze e la possibile pancia piena del dopo derby. Come riporta il quotidiano Corriere della Sera, la risposta è stata positiva per tanti motivi: 1) ha permesso a Di Francesco di proseguire con il 4-2-3-1, dove Cristante ha giocato bene al posto di De Rossi; 2) ha confermato che Lorenzo Pellegrini ha un gran futuro nel ruolo di trequartista, del quale dà un’interpretazione molto più dinamica rispetto a Pastore; 3) ha battezzato Justin Kluivert con il suo primo gol in Champions; 4) ha tranquillizzato Dzeko, che cercava disperatamente la via della porta, visto che l’unico centro stagionale datava 19 agosto col Torino nella prima giornata di campionato. Date il Viktoria Plzen al bosniaco e lo renderete contemporaneamente l’uomo più felice del mondo e la sicura Scarpa d’oro. Sognare, dopo Roma-Barcellona della scorsa stagione, è gratis.
