Dybala, quel rigore da erede designato

Corriere dello Sport (R. Maida) – I giocatori si sono riuniti in un piccolo cinema, dentro al resort di Albufeira. Silenzio totale, nell’attesa del rigore, con De Paul inquadrato mentre sembra divorato dalla tensione. Quando Paulo Dybala ha segnato, dalla platea è partito un boato con applausi. Ora la Roma aspetta il suo campione del mondo per riprendere la rincorsa Champions e magari aggredire l’Europa League.

Dybala è volato ovviamente a Buenos Aires, facendo scalo tecnico proprio a Fiumicino, e tornerà dopo i festeggiamenti: per il sospirato titolo di Doha e per il Natale. Mourinho spera di utilizzarlo almeno per uno spezzone di partita già il 4 gennaio contro il Bologna. Ma prima dovrà confrontarsi con il suo Paolino. Che ha il morale a mille dopo la finale con la Francia ma non gioca sul serio dalla sera dell’infortunio di Roma-Lecce.

Per un rigore aveva quasi perso l’occasione del Mondiale, con un altro rigore ha lasciato il marchio sulla vittoria dell’Argentina. Non è stato un mese semplice per lui, incastrato nello scomodo seggiolino di vice del miglior Messi di sempre.

Ma Dybala non ha mai perso il sorriso, anche quando lo abbiamo incrociato dopo le partite vissute in panchina. Scaloni gli aveva spiegato quali fossero le sue valutazioni, che Paulo ha accettato nella prospettiva del prossimo ciclo, quando potrebbe raccogliere con le debite proporzioni l’eredità di Leo.

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