Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La forza del calcio finanziato da sceicchi ed emiri è sotto gli occhi di tutti. Il Manchester City ha appena vinto la Champions League, il PSG droga ancora il mercato, il Newcastle si è qualificato per la prossima edizione della Champions lasciando fuori LiverpoolChelsea Tottenham. Difficile resistere quando si muovono le superpotenze. Però non sempre i soldi sono tutto, a volte contano progetti, situazioni e contratti. La Roma, così, sta resistendo a possibili tentazioni che – il calciomercato ormai dura 12 mesi all’anno – hanno iniziato a girare.

Ieri l’agente di Paulo Dybala, Jorge Antun, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul futuro del suo assistito: “Paulo non ha parlato con nessuno e io non ho ricevuto chiamate o offerte dai club sauditi. Ho il compito di ascoltare i club interessati a Dybala e il giocatore è in vacanza”. L’agente dell’argentino si trova a Romain queste ore proprio per discutere nuovi dettagli del contratto in corso. Dybala è legato ai giallorossi fino al 2025 ma ci sono due clausole, una per l’Italia (20 milioni di euro) e una per l’estero (12 milioni) con condizioni diverse per farle scattare. La Roma può annullarla in caso di offerta di un club della serie A, aumentando lo stipendio di Dybala da 3,8 a 6 milioni, mentre per le offerte dall’estero l’ultima parola spetta al giocatore.

Dybala a Roma è rinato, ha giocato con continuità, è rimasto fuori solo quando era infortunato, ha la stima incondizionata di Mourinho e ha vinto il Mondiale del Qatar con l’Argentina anche perché il c.t. Scaloni si è potuto rendere conto che il giocatore era integro e poteva mettere la sua qualità a disposizione.

Per questo c’è grande ottimismo di rivedere ancora Dybala a lungo in giallorosso. Vale anche per Mourinho che, dopo la sconfitta in finale di Europa League ai rigori, contro il Siviglia, ha fatto un gesto ai tifosi: resto qui. Oggi dovrebbe incontrare a Londra, dove è a casa sua in vacanza, Walid Moaz, presidente del Al-Ahli, che è disposto a fargli un supercontratto per portarlo in Arabia. Già nei mesi scorsi Mou aveva detto no all’Al-Ittihad, all’Al-Nassr e alla nazionale dell’Arabia Saudita. E la stessa risposta dovrebbe dare anche adesso.