Dubbi su Dzeko. Il bomber sul banco degli imputati: è davvero lui il leader della Roma?

Leader o non leader, ma soprattutto ancora bomber oppure no? Il cigno di Saravejo, alias Edin Dzeko, torna a far discutere soprattutto da quando ha ereditato la fascia da capitano. In questo momento di crisi, il valore tecnico del numero 9 resta indubbio così come l’attaccamento alla maglia e alla città, dimostrato in due occasioni quando ha rifiutato la corte di Chelsea ed Inter rinunciando a soldi e maggiore competitività. Eppure la piazza lo ha rimesso in discussione come è accaduto a singhiozzo pure nelle quattro stagioni precedenti. A mancare sono soprattutto i gol se si considera che negli ultimi tre anni ha messo a segno 19 reti in 56 partite. Non proprio una media da bomber. Meglio hanno fatto in Serie A: Immobile (40 in 57), Ronaldo (41 in 51), Zapata (31 in 49), Caputo (29 in 57), Milik (26 in 49) e Belotti (24 in 56). C’è da ribattere che l’unica stagione in cui Dzeko ha superato quota 20 gol aveva al suo fianco giocatori del calibro di Salah, Totti ed El Shaarawy e un allenatore più esperto come Spalletti. Questione di qualità, proprio come hanno fatto presente a turno sia Fonseca sia lo stesso Edin che a fine stagione potrebbe rivedere il suo rapporto con la Roma soprattutto se non si dovesse centrare per il secondo anno di fila il traguardo Champions. Lo scrive Leggo.

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