Dopo lo striscione la lettera della Nord: “Totti miglior nemico”

La Repubblica (G.Cardone – F.Ferrazza) –Hai raggiunto un traguardo che merita rispetto. Il rispetto che non hai ricevuto né dai tuoi tifosi, né dalla tua società e questo, te lo diciamo sinceramente, ci dispiace. Non avremmo mai permesso che un giocatore come te venisse trattato così“. Uno dei passaggi più significativi della lettera dedicata dagli Irriducibili – il gruppo ultrà portante della tifoseria laziale – a Totti rimbomba nell’ambiente romano, creando sorpresa e spiazzando entrambe le sponde del Tevere. È il seguito dello striscione esposto in Curva Nord domenica (“I nemici di una vita salutano Francesco Totti“), omaggio al rivale cittadino più odiato, ma che negli anni è riuscito a conquistarsi il rispetto del mondo ultras biancoceleste. La lettera, che contiene una parte centrale di presa in giro sportiva al capitano romanista, si chiude con “una stretta di mano come si conviene a un avversario che, dopo tanti anni, lascia il campo, da parte dei suoi nemici migliori“. Un avversario che “ci ha dedicato magliette e battute che ci stanno, anzi, ci devono stare“. Apprezzabile mossa distensiva, dopo che gli stessi Irriducibili avevano alzato molto l’asticella della tensione, con quei manichini appesi davanti al Colosseo con addosso le magliette della Roma. “Gesto solo goliardico” la precisazione, che non aveva convinto l’opinione pubblica lontana dalle logiche dello sfottò tra tifosi. Il rispetto per il Totti-uomo è maturato tra i laziali in occasione dell’omicidio di Gabriele Sandri.

Francesco è stato molto vicino alla famiglia del tifoso biancoceleste, presentandosi al funerale e partecipando sentitamente al dolore dei genitori. In particolare del papà Giorgio, che anche ieri su Facebook ha dedicato un post al capitano della Roma: “Quando venne sotto la Curva Nord…Grazie!“. Totti e il suo entourage sapevano che gli Irriducibili stavano studiando un omaggio, mentre i tifosi della Roma si dividono tra chi ha ben accettato striscione (come Bruno Peres) e lettera e chi non ha invece gradito l’intromissione da parte dei rivali. L’addio al calcio giocato Francesco lo vivrà domenica, in un Olimpico così pieno che se ne sarebbe potuto riempire anche un altro. Spasmodica l’attesa, tra le tante sorprese top secret che il club sta preparando e lo spettacolo degli spalti: sarà una serata di lacrime e amore. Poi, per la festa ufficiale, ci sarà tempo, possibile un rinvio a settembre: contro il Genoa sarà l’ultima volta nella lista dei convocati per il simbolo degli ultimi 25 anni giallorossi, di nuovo costretto a partire dalla panchina. La Roma deve infatti ancora assicurarsi il secondo posto, serve una vittoria. Solo a gara decisa, Francesco potrà ritagliarsi uno spazio: la sua epoca si chiude in un clima di grande freddo con il tecnico. Il futuro? Si parla di un ruolo, nella sua Roma, da vicepresidente con delega sull’area tecnica, sul modello di Zanetti all’Inter, ma tutto è ancora da discutere.

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