Difendiamoci. La Roma al lavoro per un centrale

Corriere dello Sport (R.Maida) – Chi si scaglia contro Juan Jesus, a cominciare dagli idioti razzisti che il Nostro ha giustamente denunciato sul web, non ha capito. Per due ragioni: 1) Juan Jesus è un difensore centrale mancino che è stato costretto a sfidare l’ala più pericolosa del campionato, Perisic; 2) finché Defrel è stato in campo, come a Bergamo con Bruno Peres, la Roma aveva un equilibrio tale da impedire all’Inter di affondare il coltello sul lato debole.

COLLETTIVO – Concetto sarà banale ma in certi momenti merita di essere ricordato: non è la difesa ma la fase difensiva a proteggere una squadra di calcio. I tre centrocampisti per esempio sono stati a lungo superiori nel confronto diretto con i rivali. Poi certo, ci sono gli errori individuali come il rilancio centrale dello stesso Juan Jesus che ha innescato l’1-1 di Icardi, o le marcature morbide di Manolas e Fazio sugli attaccanti di Spalletti sugli altri due gol. Però la Roma, tutta la Roma, per 70 minuti ha concesso poco all’Inter perché era compatta, a dispetto dell’emergenza terzini destri e delle carenze di mercato.

NECESSITA’– Ed è proprio sull’esigenza di rinforzare la rosa, anche in difesa, che a Trigoria si sta discutendo. Il tema in realtà non è nuovo, dal momento che Di Francesco aveva chiesto l’acquisto di un centrale (pubblicamente) già a Pinzolo, nella primissima fase della preparazione, e Monchi era quasi riuscito ad accontentarlo in tempo reale, trattando Nastasic con lo Schalke 04. Poi la crescita di Juan Jesus e le scelte successive hanno spostato il mirino da una necessità dichiarata che adesso, dopo il bagno finale contro l’Inter, ha ripreso a suonare come il campanellino di Chiusa la trattativa per Schick, Di Francesco potrebbe avere un altro regalo di fine mercato: un rinforzo per il pacchetto arretrato che con l’Inter ha mostrato delle crepe una bicicletta: non forte ma fastidioso.

SONDA – Nonostante i problemi contingenti, insomma, Monchi sta pensando di accontentare l’allenatore con un quinto centrale, senza occuparsi di rifornire le fasce visto che il ritorno di Bruno Peres e Karsdorp, senza parlare di Florenzi, è imminente. La Roma non ha molto da investire perché ha speso più di sempre (nella sua storia) su Patrik Schick e perché in rosa ha altri due difensori in esubero, Castan e Gyomber, che finora non hanno trovato un’altra casa. Però proverà a inglobare un calciatore dai costi contenuti e dal rendimento garantito. Andava bene Lisandro Lopez del Benfica, per esempio. Ma oggi i portoghesi lo hanno tolto dal mercato a causa dell’infortunio capitato a Jardel. La Roma dunque guarda oltre. Di Francesco sarebbe contento di riavere Acerbi, che sembrava fuori dal Sassuolo e poi ha rinnovato il contratto. Ma la sua valutazione supera i 10 milioni. In cuor suo Monchi spera che il Bayer Leverkusen abbassi le pretese per Aleksandar Dragovic, nazionale austriaco. Se la richiesta di Rudi Voeller rimane attestata sui 20 milioni però non si fa. Come per Nacho Fernandez (Real Madrid). Attenzione invece ai movimenti di Jerome Boateng, che non rientra nei piani tecnici del Bayern. Se Ancelotti lo lascia partire in prestito, la Roma è lì che lo aspetta: sarebbe il profilo perfetto perché gioca anche a destra.

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