Di Francesco: «Roma. È giusto»

Corriere dello Sport (R.Maida) – Il mucchio romanista sopra ai 195 centimetri di Fazio cancella in un colpo, anzi due visto che è stato necessario aspettare il Var, tutte le perplessità su un’altra partita faticosa della Roma, che ha vinto a tempo scaduto senza scrollarsi di dosso i problemi di efficienza nelle metà campo avversarie. I tre punti sono terribilmente importanti per Eusebio Di Francesco, che si ritrova a -2 dall’Inter con una partita da recuperare, ma l’allenatore è il primo a sapere che per restare in cima servirà molto di più. «Questa settimana abbiamo lavorato parecchio in allenamento, sporcando un po’ i muscoli dei giocatori – spiega Di FrancescoEra un rischio calcolato, dovevo fare dei test atletici. In effetti sono mancate brillantezza e qualità ma abbiamo dominato la partita con intelligenza tattica ed equilibrio. E abbiamo fatto comunque “solo” 20 tiri in porta. Se avessimo segnato su rigore, come spesso capita alle grandi squadre, non avremmo sofferto fino alla fine. Adesso siamo la migliore difesa del campionato, il che non è male».

L’ISTANTE – Ritiene che il risultato sia una sorta di risarcimento della sorte: «Contro il Chievo avremmo chiaramente meritato la vittoria e non è venuta. Stavolta invece abbiamo vinto. Al Sassuolo a me di solito succedeva il contrario, quindi bene così. Per di più la rete è venuta su un calcio piazzato e mi fa piacere, perché di gol da tiri da fermo non è che ne facciamo molti». Di Francesco è convinto che il gol sia regolare: «Dalle immagini non mi pare che ci sia una deviazione volontaria con il braccio di Manolas. E poi siccome sono l’allenatore della Roma, è giusto così… No, scherzo, la verità è che questo Var è un thriller, un film mozzafiato. Ti fa stare in sospeso tutte le volte. Ci adattiamo, però gli errori fanno parte del gioco. Quando esulti per un gol e poi te lo tolgono non è bellissimo».

ANALISI – L’esperimento di Dzeko con Schick non ha funzionato a dovere: «Devono affinare l’intesa. Tutti e due volevano fare gol e non ci sono riusciti. Ma si sono messi a disposizione della squadra. Il resto migliorerà: Schick deve giocare per tornare in condizione, diamogli tempo». Perotti invece è sembrato andare in confusione dopo il rigore sbagliato: «Diego resta il miglior rigorista del campionato. Stavolta magari non è stato lucidissimo. E’ stato bravo anche Cragno a rimanere freddo, perché parare un rigore a Perotti non è facile neppure in allenamento. Sul futuro, ho la massima fiducia nel mio tiratore quindi non cambierò le gerarchie sui rigoristi». Spiega in termini psicologici la scelta di far giocare Nainggolan diffidato: «Era un segnale che dovevo dare alla squadra per non snobbare il Cagliari. Se poi fosse stato ammonito, pazienza: con la Juve avrebbe giocato qualcun altro. Sapevo che questa sarebbe stata una partita difficile».

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