Di Francesco punta il jackpot: «Roma, non accontentarti»

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Raccontano le favole che in fondo agli arcobaleni sia possibile trovare dei tesori. Una cosa è certa: grazie a Eusebio Di Francesco la Roma ha già cominciato la scalata verso il cielo e, senza aver neppure bisogno di arrivare alla fine, il suo tesoro lo ha già virtualmente portato a casa. La parabola dell’allenatore abruzzese in Europa, in fondo, dimostra come l’impossibile non esista. Alzi la mano chi, ad agosto, pensava che la squadra giallorossa in autunno sarebbe già stata in testa al proprio girone – davanti a Chelsea e Atletico Madrid – e potenzialmente in grado di qualificarsi per gli ottavi con un turno d’anticipo, come era successo solo due volte, con Capello e Spalletti (ma mai senza perdere una partita nelle prime 4 giocate). Non solo, visto lo sfalsamento di orario, se Qarabag e Chelsea oggi pareggiassero, i giallorossi sarebbero qualificati prima di giocare.

TESORETTO – Con queste premesse, non sorprende che la Roma abbia già portato a casa 4 milioni come premi (1,5 milioni a vittoria e 500 mila per il pareggio) e quindi – se stasera non perdesse e poi battesse il Qarabag all’Olimpico – in grado di arrivare fino a 6 milioni. Perciò, considerando che il passaggio del turno può portare almeno altri 15 milioni (le cifre del «market pool» si considereranno in base alle qualificazioni o meno di Juve e Napoli), il totale del cammino in Champions League si avvia ad essere un balsamo per le casse, se si pensa che due stagioni fa la manifestazione – conclusa agli ottavi di finale – fruttò circa 70 milioni di euro. Ovvio però che l’Atletico Madrid stasera, con le spalle al muro, giocherà il tutto per tutto davanti a quasi 67 mila spettatori, di cui tremila però di fede giallorossa. Ma Di Francesco non ha timori. «Abbiamo affrontato alla grande il derby e giocheremo al meglio anche qui. Abbiamo un buon margine di vantaggio, ma non ci dobbiamo accontentare. I ragazzi, d’altronde, sono più che carichi. Ho visto le ultime gare: l’Atletico è stato sempre aggressivo e lo sarà ancora di più stavolta. Dobbiamo essere bravi a risponder colpo su colpo. Per noi è una partita decisiva, tutto il resto viene dopo. Vogliamo passare il turno subito, magari in testa al girone».

PEROTTI E IL RINNOVODi Francesco sembra aver convinto tutti, tant’è che Perotti – al suo fianco – dice: «Vorrei restare, rinnovare sarebbe un premio». E allora il tecnico approfondisce la sua filosofia. «Io mi metto a disposizione del gruppo per farlo migliorare. Il mio obiettivo è conquistare la squadra; farlo con l’ambiente è solo una conseguenza. Roma, però, è una città che ti fa accontentare e io non voglio. Certo, l’Atletico così indietro è una sorpresa. Se all’andata siamo stati un po’ fortunati (0-0, ndr), avremmo però meritato la vittoria a Londra». Poi si tuffa nei ricordi. «Ho giocato contro l’Atletico con la Roma nel 1999. Rammento un pubblico focoso e qualche errore arbitrale, ma furono due grandi gare (entrambe perse 2-1, ndr)». Poi un giornalista tira fuori i due 7-0 per l’Inter rimediati dal tecnico (col Sassuolo). «Hanno fatto parte di un percorso di crescita. In ogni caso per me è un record: a quanti sarà mai successo di rimediare k.o. del genere da una stessa squadra?». E sorride sereno. È proprio vero: la Roma ha la sua faccia.

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