Di Francesco non ci sta: “Ma cosa volevamo gestire nella ripresa?”

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Guardandolo a fine partita, l’impressione è che chi è abituato al freddo d’Abruzzo non soffra troppo neppure il gelo della notte ucraina. A scaldare Eusebio Di Francesco, d’altronde, è un risultato che lo addolora, soprattutto dopo un primo tempo che virtualmente proiettava la Roma fra le otto squadre più forti d’Europa. Poi, però, è arrivato il crollo nella ripresa. «Mi è sembrato di aver visto due squadre in campo – spiega l’allenatore della Roma –. Dopo aver subito il primo gol avrei dovuto cambiarne tanti. La differenza tra i due tempi è che nel primo abbiamo giocato per far male, nella ripresa per gestire ma non capisco che cosa. Non sono soddisfatto della ripresa. Certo, possiamo rifarci al ritorno ma è stato un peccato perché nei primi 50 minuti potevamo concretizzare le molte occasioni create. Abbiamo preso gol da una giocata del loro difensore centrale con una lettura facile, è una cosa che scoccia ma questo errore non giustifica il nostro finale di partita, dove abbiamo commesso errori assurdi perché avevamo in campo molti giocatori d’esperienza internazionale».

I MOTIVI – Di Francesco prova a capire i perché della differenza dei rendimento tra i primi e i secondi 45 minuti: «Non posso pensare che siamo stati presuntuosi dopo aver segnato in una gara del genere – ha spiegato l’allenatore –. La Roma non è abituata a giocare ogni anno la finale di Champions League, dovremo individuare se è stato un problema fisico o no. Nel secondo tempo abbiamo fatto troppi errori, soprattutto nella fase di manovra e siamo stati troppo sporchi nel palleggio. Dzeko in difficoltà? Sono certo che più avanti ci darà altre gioie, a partire dalla gara di ritorno. È un giocatore importante, è stato bravo a mandare in porta Under in occasione del gol e a volte i compagni non hanno premiato i suoi movimenti. Mi auguro che ritrovi il gol prima possibile perché vive per questo. Alisson? Sta dimostrando di essere un grande portiere, non regala mai un tuffo ai fotografi».

RITORNO AL 4-3-3? – Alla Roma, invece, manca ancora qualcosa per essere grande. «Non è facile spiegarsi queste prove a due facce. Ci manca continuità. Appena subito gol ci siano disuniti. Non mi è piaciuta la gestione della partita nella ripresa. Lo Shakhtar è stato meglio di noi. Florenzi? Il pareggio non è colpa di un solo giocatore. Rifarei le stesse scelte. Qui sono cadute tante squadre, anche se stavolta tante nostre interpretazioni non mi sono piaciute. El Shaarawy? Stava bene, mandarlo in tribuna è stata solamente una scelta tecnica. In generale, però, ci manca la cattiveria in attacco, concretizziamo poco rispetto a tutte le occasioni che creiamo. Non è una questione di modulo, tant’è che nel ritorno potremmo tornare anche il 4-3-3». Sarà vero? Ci sarà tempo per pensarci.

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