Di Francesco: “La Roma non è ancora da scudetto. Nainggolan sarà titolare contro l’Inter”

La Gazzetta dello Sport (L.Calamai) – «Nainggolan sarà titolare contro l’Inter. Chiaro?». Il sorriso sparisce di colpo dal volto di Eusebio Di Francesco. Il tema lo infastidisce. E si vede. Non è stato facile mandare il belga in tribuna nella partita contro l’Atalanta. Ma era la scelta giusta. E pazienza se è coincisa con una sconfitta dei giallorossi. Ora il tecnico non accetta che Nainggolan sia ancora «un caso». E lo ribadisce a Pitti Moda, in un angolo dello stand Ferrante, azienda abruzzese di cui è orgogliosamente testimonial. «Nainggolan è stato il primo a scusarsi – spiega l’allenatore giallorosso –. Non c’è nessun caso. Certe voci sono costruite sul niente. E non mi piace. Radja non è mai stato fuori rosa e contro l’Inter sarà in campo. Da titolare».

La sua Roma sta vivendo un momento difficile.
«Fino a venti giorni fa eravamo la squadra più in forma del campionato, adesso siamo in crisi. Non c’è equilibrio in questo calcio. Certo, l’inizio della gara contro l’Atalanta non mi è piaciuta. Credo che il problema sia più psicologico che fisico. Ma sono convinto che torneremo presto ai livelli della vera Roma».

Lo scudetto, però, ormai non è più un obiettivo credibile.
«La Roma ha dimostrato di non essere da scudetto. Per puntare a questo grande obiettivo serviva un salto di qualità che ancora non c’è stato. Però non è tutto sbagliato. Non dimenticate che, da esempio, abbiamo ancora una gara da recuperare. Mi dà fastidio essere giudicato per i risultati ottenuti nelle ultime quattro giornate. Vorrei che la valutazione fosse più completa, che tenesse conto anche dei risultati che abbiamo ottenuto in Europa. Dobbiamo migliorare ancora. Questo lo sappiamo. Ma abbiamo tutte le carte in regola per conquistare un posto nella prossima Champions League».

Che cosa si aspetta dal vertice di mercato che Monchi avrà a Londra con Pallotta?
«Non mi occupo di mercato. Io sono l’allenatore della Roma e da allenatore offro delle indicazioni tecniche a Monchi, che è il mio interlocutore. È prematuro dire cosa decideranno, ma penso che potrebbero esserci degli avvicendamenti…».

In che senso?
«Chi non è felice di stare alla Roma è normale che chieda di andarsene. Però fino a qualche settimana fa tutti erano contenti».

Le piace Badelj?
«Non parlo dei singoli calciatori. Badelj è un buon elemento. Ma la Roma a centrocampo ha ottimi giocatori, anche se qualcuno di loro non ha ancora reso al meglio».

Schick sarà il miglior acquisto del 2018?
«Schick è già con noi da qualche mese. Credo che possa rendere di più perché ha potenzialità importanti. Diamogli tempo. Roma è solita costruire e distruggere grandi giocatori. Schick va aspettato. Ricordo quando Damiano Tommasi fu costretto a uscire da Trigoria scortato dalla polizia e poco dopo divenne un idolo per i tifosi giallorossi».

Alla ripresa del campionato la Roma potrebbe cambiare modulo o resterà con il 4-3-3?
«Il sistema vale molto meno dell’aspetto psicologico e parlarne è relativo. La Roma utilizza il 4-3-3 che fino a venti giorni fa era un modulo perfetto, che ci dava molte soddisfazioni. Io non sono prigioniero di un modulo ma prima di cambiare rotta devo pensarci bene, bisogna credere in quello che si propone. Qualsiasi squadra avrebbe bisogno di tempo per digerire un nuovo assetto tattico. Per il momento lascio parlare la gente. A volte si parla tanto per parlare. Ora sta a noi superare questo momento».

Poi, un’altra riflessione su Nainggolan. Su un caso che non esiste. Sul ritorno da titolare con l’Inter. Di Francesco non vuole più guardarsi indietro. C’è una Champions da vivere e un’altra da conquistare.

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