Di Francesco: “Chi gioca con questa maglia deve avere stimoli in ogni partita e allenamento, questa è la mentalità. Si deve affrontare la gara con passione e amore” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (dallo stadio Olimpico F.Biafora) – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, quest’oggi insieme a Radja Nainggolan ha parlato in conferenza stampa in vista della partita di Champions League contro il Barcellona. Queste le sue parole:

Domani ci saranno 60mila tifosi, è una responsabilità in più?
Ogni volta c’è una responsabilità, al di là del numero degli spettatori. Noi dobbiamo sempre giocare al meglio per questa maglia, ancora di più domani dal momento che dobbiamo rispondere al 4-1 dell’andata e dare una grande risposta a tutti. Per questo mi aspetto grande partecipazione da parte della gente, può essere la nostra arma in più, ma dobbiamo essere noi per primi a trascinare loro prima di tutto con una grande prestazione fisica, emotiva, tecnica: in tutti i sensi.

Dopo la Fiorentina ha parlato della mancata intensità degli allenamenti. Non ci dovrebbe essere la situazione contraria?
Colgo l’occasione perché a Roma è facile travisare ciò che si dice e mettere tutti contro tutti. Il mio pensiero era riferito all’ultimo allenamento. Abbiamo fatto una seduta di sviluppo della manovra, cercando di essere un po’ più concreti e andando a fare gol anche senza avversari, e mi ero arrabbiato perché facevamo pochi gol, testimone qua Radja. Il riferimento era che la mancanza di cattiveria nelle cose facili te la porti anche in partita, questo era il riferimento. Il fatto che la squadra non cerca di fare ciò che chiedo è un grande errore perché sia a Barcellona che con la Fiorentina siamo mancati in cinismo, concretezza e cattiveria sotto alcuni punti di vista: non lo compri al supermercato, ma la trovi durante gli allenamenti, è l’unico modo che conosco ma che devono conoscere anche loro. Poi ci chiediamo il perché non concretizziamo, ma sono domande che lasciano il tempo che trovano, perché se costruisci così tanto e concretizzi così poco è un difetto che ci portiamo dall’inizio dell’anno e che dobbiamo migliorare. Alla fine trarremmo determinate conclusioni ma non è vero che i ragazzi si allenano senza intensità o attenzione. Non è assolutamente vero.

A questo punto della stagione chi gioca domani può giocare anche domenica? O ci saranno degli accorgimenti e aggiustare la formazione con un po’ di turnover?
Io credo che questa partita vada affrontata con i migliori, contro il Barcellona, perché è la partita più importante in questo momento. Poi penseremo al derby. Questa è una partita in cui dobbiamo credere in qualcosa di importante e dobbiamo affrontare la gara con passione e amore, portiamo dei colori che dobbiamo onorare e rispettare e dobbiamo dare il massimo. Domani è l’occasione per dimostrare di meritare di fare qualcosa di importante. Abbiamo fatto qualcosa in cui nessuno credeva. Perché non crederci fino alla fine e fare un miracolo o qualcosa di veramente impensabile? Siamo sotto di 3 gol, è un’impresa difficilissima, ma abbiamo il dovere di provarci. Domani scenderà in campo la migliore formazione, poi penseremo al derby.

Ci credete nella rimonta? E come crede di poter annullare Messi domani?
Cosa le devo rispondere? Che non ci crediamo prima di una partita? E’ difficile come impresa, ma è giusto crederci. In casa in Champions siamo stati una squadra, magari fuori abbiamo concesso qualcosina in più. Ma anche loro in casa sono stati una squadra e  fuori casa hanno fatto meno vedere la loro forza. Per questo ci dobbiamo provare. Tutti dicevano che Messi non era in condizione, poi ha fatto tre gol domenica, per far capire che magari quindi siamo stati bravi noi a limitarlo e a non farlo lavorare tra le linee. Dovremo ripeterci, cercando di accorciarlo durante la gara in qualsiasi posizione di campo si trovi.

C’è qualcosa nella mentalità che secondo lei manca a questa Roma? Si parla già della partita con la Lazio come se questa non contasse nulla…
Della città non parlo, perché prima del Bologna pensiamo al Barcellona, prima del Barcellona pensiamo alla Lazio: è la dimostrazione che quando si vanno a fare delle partite e non riusciamo ad ottenere quello che vogliamo è perché l’abbiamo preparata male. La capacità e la mentalità si devono costruire prima di tutto a casa nostra, a Trigoria, dando continuità ad un pensiero e ad un’idea. Sento spesso parlare di mentalità vincente, ma qui si è vinto pochissimo, non c’è mai stata mentalità vincente, o se c’è stata è stato per poco, in passato. Si crea col tempo, creando un senso di appartenenza, d’identità, bisogna dare continuità al lavoro, bisogna andare poco dietro all’ambiente in generale: questo è un sintomo di intelligenza, di crescita e di mentalità. Di conseguenza tutti gli altri possono venirti dietro ma alla lunga tu puoi trascinare la gente non con le chiacchiere, ma con i risultati. In questo momento sono discontinui, che fondamentalmente ci sono sempre stati, non è una cosa di oggi, ma ce la portiamo da sempre. Non credo all’ambiente delle radio e dei giornalisti, non voglio scusanti, dobbiamo pensare prima a casa nostra, per poi trascinare tutto quello che è l’ambiente esterno.

Come stanno Under e Perotti? Ci sarà spazio per Schick da subito?
Potrebbe esserci sì spazio per Schick, per trovare la via del gol e cercare di mettere più uomini che hanno il senso del gol. Servirà fare gol, e lui ha nel DNA la possibilità di fare gol, anche se ne ha fatti pochi. Potrebbe essere della partita, come Under. Vediamo le risposte di Under nella rifinitura, sta molto meglio, ieri si è allenato con la squadra e  oggi valuteremo definitivamente se usare uno o l’altro. Under sarà sicuramente convocato se oggi sarà tutto apposto, Perotti invece sicuramente non sarà convocato, c’è l’auspicio di averlo per il derby. Ma è difficile.

Ha studiato qualcosa di particolare da fare in casa vostra?
La qualità delle squadre è quella di sbagliare meno, non non sbagliare mai. Loro sbagliano molto meno degli altri, perché hanno grande gestione della partita e della palla. Poi in tante situazioni li abbiamo portati all’errore, specialmente nella loro metà campo dove non ne abbiamo approfittato, magari sbagliando l’ultima giocata o l’ultimo passaggio, e questo è un nostro merito, ma c’è il demerito di non aver concretizzato al meglio. I nostri errori li abbiamo pagati totalmente, perché con loro devi abbassare il più possibile il margine d’errore, è questa l’interpretazione della gara. Più ce li portiamo di qua e meno sbagliano perché hanno più capacità di palleggio e di farti andare da una parte all’altra. E’ quello che ho detto all’andata. C’è il desiderio di essere trascinati e di avere la volontà di fare la partita cercando di fare male agli avversari. Non dobbiamo prendere gol, che è la cosa più importante per tenere il match in bilico o per farlo andare nella direzione giusta. Magari ci sarà qualche decisione sbagliata a nostro favore, può succedere, anche se ultimamente non accade. In questa gara per forza di cose ci vuole un qualcosa in più, affinché le cose girino in una certa maniera.

Si accontenterebbe di rivedere la prestazione dell’andata, magari con più fortuna? Ha fatto vedere alla squadra qualche grande rimonta?
Più che far vedere altre imprese dobbiamo crederci noi, all’interno del gruppo, di mentalità. Per me basta fargli vedere la partita col Chelsea in casa che è finita in un certo modo, con un altro avversario ma con quel tipo di prestazione, convinzione. L’atteggiamento va benissimo quello dell’andata ma i particolari nel calcio fanno la differenza, e noi siamo mancati in questo. Non hanno mai perso, è un’impresa contro una squadra che non ha mai perso. Nella legge dei grandi numeri ne dovranno perdere qualcuna, magari è proprio questa. Giochiamo contro un’armata sotto tutti i punti di vista, che osa tantissimo a campo aperto, gli uno contro uno con grande forza e grande mentalità. Ma il Barcellona non è stato costruito oggi è stato costruito in tantissimi anni, non nasce oggi, nasce dalla cantera, dagli allenatori ai calciatori. La mentalità è stata creata negli anni, non con 5-6 mesi. La forza del Barcellona è proprio questa mentalità.

Nainggolan può giocare in squadre come Real Madrid o Barcellona?
Per me Radja può giocare benissimo in una grande squadra, domani deve dimostrarlo. Sono responsabilità che un giocatore come lui deve prendersi. Ha delle potenzialità impressionanti, magari ancora non sono uscite tutte fuori, ma queste sono le occasioni per farle vedere e per trascinare i suoi compagni. Ti ho dato questa patata bollente, in senso positivo, devi essere trainante per i tuoi compagni (gli dà una pacca sulla spalla, ndr).

La diversità di rendimento in Champions e campionato è data da una questione di stimoli? Cos’è che cambia?
Chi gioca a calcio, in Serie A e con questa maglia deve avere stimoli in ogni allenamento e in ogni partita, questa è la mentalità. Io non credo e non voglio pensare che lo stimolo non deve essere importante in una gara o in un’altra: può accadere inconsciamente, ma nella crescita di ogni giocatore, gi ogni allenatore e di ogni gruppo deve passare l’idea è che ogni partita deve essere la partita della vita e la più importante. Poi partite come questa possono dare sensazioni diverse, ma ribadisco che nella mentalità che dobbiamo cambiare ogni partita è importantissima.

Che partita vi siete sognati per domani per trovare la qualificazione?
Rispondo io. Se facciamo una grande difesa e stiamo tutti attaccati sotto la traversa è difficile andare a fare gol, anche per le caratteristiche dei giocatori che abbiamo: abbiamo qualche giocatore bravo in ripartenza, come ad esempio Under, ma non abbiamo una squadra di grandissimi contropiedisti in questo momento. La fase difensiva deve essere fatta al meglio, anche quando siamo dall’altra parte, da una grande fase difensiva mi immagino e mi auguro anche una grande prestazione offensiva.

Non è stato sottovalutato il campionato in questo periodo decisivo? E’ lei l’allenatore giusto per portare la mentalità vincente?
Io non sono nessuno e non decido niente, faccio parte di questa squadra e non mi sento il signor nessuno. Cerco di portare la mia idea e credo fortemente in quello che faccio. Può piacere o meno, non è un mio problema. Mi sento di fare questo lavoro al meglio, dando il massimo di quello che ho dentro: puoi starne certo, con grande passione e amore per quello che faccio, ho pregi e difetti, prendo scelte giuste e sbagliate. Anche io devo sbagliare di meno nelle scelte e in quello che faccio in generale durante il campionato. Ma se ragioniamo così vuol dire che abbiamo sottovalutato tutto, visto che in Champions abbiamo perso 4-1 con il Barcellona e con la Fiorentina abbiamo perso 2-0, anche se sono stati attaccati nella loro area di rigore per 83 minuti, quindi vuol dire che l’abbiamo preparata male. Manchiamo in ciò che stiamo dicendo oggi, che ci siamo portati dietro per tante partite, cioè nella cattiveria e nella concretezza sotto porta che va sicuramente migliorata. Però dirmi che non abbiamo preparato queste partite con la voglia di vincere e far bene credo che non sia corretto. Il risultato poi ha detto altro. Abbiamo fatto prestazioni sicuramente peggiori rispetto alla Fiorentina e abbiamo vinto nettamente e tutti eravate contenti. E’ ovvio che lo ero anche io, ma tutto questo passa attraverso un lavoro e un’idea.

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