Di Francesco: “Stasera non ho avuto le risposte che chiedevo. Il mercato non lo faccio io, è importante che Dzeko resti” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine della partita di campionato contro l’Inter ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Nel secondo tempo si è abbassato il baricentro. Che spiegazione si è dato di questo finale?
Secondo me abbiamo fatto meglio nel primo tempo rispetto all’Inter, per 60-70 minuti abbiamo gestito la palla, poi siamo mancati in incisività dopo delle belle pressioni fatte sulla metà campo avversaria e dove abbiamo sbagliato l’ultima scelta, lì abbiamo sbagliato e potevamo fare più male all’Inter. Per 60-70 minuti abbiamo gestito anche molto bene il pallone, poi ci sono stati alcuni giocatori che avevano i crampi e dovevo fare delle scelte non avendo tante soluzioni di centrocampisti in panchina. Ho dovuto fare una scelta differente per non mettere giocatori nel ruolo sbagliato. Non ho avuto le risposte che chiedevo e siamo calati fisicamente o forse per merito dell’Inter, ma ho visto una Roma con grande personalità e che ha rischiato anche qualche giocata di troppo.

Che settimana è stata dal punto di vista psicologico? La squadra ha reagito…
Potevamo sfruttare meglio alcune situazioni di gioco, ma anche nel finale potevamo fare meglio, forse abbiamo sbagliato per poca lucidità. Anche con l’Atalanta ci era accaduto nel primo tempo, dobbiamo lavorare e cercare le nostre sicurezze. Dobbiamo sperare che finisca presto il mercato di gennaio che va a ripulire queste situazioni. Ho parlato molto con i miei giocatori della professionalità, della serietà e del senso di appartenenza, ma loro possono essere oggi qua e domani da un’altra parte, dobbiamo migliorare da questo punto di vista. La squadra mi ha dato delle ottime risposte, ma dal punto di vista tattico negli ultimi venti minuti non accorciamo più bene e siamo calati fisicamente e mentalmente nel desiderio di accorciare gli avversari come invece avevamo fatto bene precedentemente.

Dobbiamo abituarci ad un campionato a tre per due posti in Champions?
Credo che la classifica dica questo, per quello ci dobbiamo sia abituare sia cercare di conquistarlo. Che eravamo un po’ più dietro rispetto alle due davanti l’ho sempre detto, ma con quello che si dice questa squadra è comunque riuscita ad arrivare agli ottavi di Champions e ha fatto delle cose importanti. Dobbiamo ricominciare ad avere quella spigliatezza e quel coraggio che oggi abbiamo dimostrato a tratti.

A tratti si è vista la bella Roma della prima parte di stagione. Perché non riuscite ad avere un contro-gioco rispetto all’aggressione dell’avversario?
Magari ci hanno provato anche nel primo tempo a venirci a prendere, ma noi siamo stati bravi nel palleggio e abbiamo applicato il lavoro fatto in settimana sulle uscite. Nel secondo tempo invece di osare qualche palla in verticale abbiamo dato troppe palle al nostro portiere e questo favoriva l’Inter nelle aggressioni. Oggi dovevamo portare a casa un risultato importante, volevo dare compattezza alla squadra e bloccare la veemenza dell’Inter. Abbiamo portato troppo palla, abbiamo sbagliato certi appoggi, abbiamo giocato troppo in orizzontale. Un po’ troppi errori nel finale.

Il cambio di Brozovic vi ha scombussolato?
Fino al 70′ abbiamo sofferto poco ugualmente, anzi spesso ci ridavano la palla, dovevamo essere più decisi nelle ripartenze e sfruttare quelle occasioni. Non mi ricordo azioni importanti dell’Inter oltre a quelle di Eder e Icardi avvenute sul finale. Ho dovuto cambiare assetto tattico avendo Gerson con i crampi e ho dovuto modificare più noi che l’Inter.

Per mercoledì c’è qualcuno recuperabile?
Speriamo De Rossi.

È una sorpresa che il mercato di gennaio riguardi dei titolari importanti o ne era a conoscenza?
Credo che di queste cose ne abbia parlato il direttore, non è che ti avvisano se arriva qualche offerta. Vedremo quello che succederà, le scelte in questo senso l’allenatore non le fa.

DI FRANCESCO A MEDIASET

Dzeko si è visto poco oggi. E’ centrale al progetto Roma?
Sì lo è, altrimenti non avrebbe giocato. Se volete parlare di mercato non parlate con me, lui è importante, ma dovete parlare col direttore. Finché ho un giocatore a disposizione lo faccio giocare, il mercato non lo faccio io, ma ci sono delle cose indivise. Per me Dzeko è un giocatore della Roma, è importante.

Si augura che il bosniaco resti?
E’ importante, sempre titolare e mai in panchina, questo fa capire l’importanza che ha per me il giocatore.

Perisic era troppo solo in occasione del gol…
Sì, l’errore più grande nella gara è stato quello di non accorciare più in avanti, le scalate vanno fatte anche con i 5 dietro. Loro stavano sfruttando al meglio l’ampiezza con i terzini, volevo dare più solidità mettendo un centrale in più. In quella situazione va cercato l’uomo, specialmente se giochi a tre va fatto ancor di più di quando giochi a quattro. Uno dei giocatori fuori area deve accorciare, non lo abbiamo fatto e l’Inter ci ha punito.

Che cosa pensi della partita di Strootman?
Molto bene. Lui tende a venirsi a prendere la palla anche quando fa la mezzala vicino ai difensori o ad abbassarsi tanto che a me non piace molto, ma in questo ruolo riesce ad esprimersi meglio anche sull’aggressione. Siamo stati bravi a recuperare palla nel primo tempo ma con poca lucidità. Mi è piaciuto per come ha interpretato questo ruolo.

Rifarebbe gli stessi cambi oggi?
Sicuramente sì. Se guardate i giocatori che avevo in panchina: o mettevo gli attaccanti, o due ragazzi della Primavera o un altro difensore centrale. Avevo due difensori centrali, due terzini, Emerson, Peres, Nura e Antonucci. Non cambio? Entro io che sono un centrocampista? Florenzi era l’unico che poteva fare la mezzala, il centrocampista e l’esterno alto. Gerson aveva i crampi, ho optato per questa scelta. Se lo porti a casa sei bravo altrimenti come oggi meno. Le opzioni potrei rivalutarle per la prossima volta.

Come ha visto la partita di Nainggolan? Le dispiacerebbe se andasse via?
Questa opportunità non dovrebbe esserci. E’ chiaro che Radja rimanga qui. E’ stato fuori per il motivo che sapete, per il resto sono contento, oggi mi ha soddisfatto, poteva essere un pochino più incisivo davanti, ma è un ottimo giocatore.

Come interpreta questo pareggio?
C’è un po’ di rammarico perché volevamo vincere e portare a casa i tre punti nonostante i deficit. In tante altre gare avremmo meritato di più come nella gara di andato con l’Inter, abbiamo raccolto un po’ meno, ma la colpa è solo nostra e non degli altri.

DI FRANCESCO A SKY

Deluso da come avete gestito il vantaggio?
Si può sempre fare qualcosa di più. Bisognava essere più bravi ad andare ad accorciare, mettendosi anche in tre dietro ma non è accaduto. Ci eravamo abbassati e loro negli ultimi 20 minuti arrivavano con più facilità al cross. Non avevo tante soluzioni in panchina per mettere centrocampisti di ripartenza. Peccato perché secondo me abbiamo gestito molto bene in determinati momenti la palla, magari con oca pericolosità. Potevamo fare meglio nella scelta finale e negli ultimi 5 minuti potevamo essere più bravi ad accorciare.

È preoccupato, infastidito o condizionato dalle voci di mercato?
La squadra mi ha dato grandi risposte dal punto di vista del risultato. È stato un lavoro psicologico importante sulla squadra e la loro professionalità. Spero che finisca subito gennaio perché agli allenatori infastidisce il mercato.

Che chiede dal mercato?
Non voglio parlarne, peccato che non dobbiamo perdere la nostra fisionomia.

Possiamo dire che oggi hai proposto qualcosa di diverso, avevi l’opportunità di mettere El Shaarawy a sinistra e Gerson a destra e invece non l’hai fatto
Volevo liberare Nainggolan e dargli capacità di andare al tiro e per questo ho messo più Gerson a fare mezzala, facendoli intercambiare.

Ti sei pentito di non lasciare Florenzi basso? Da quanto è entrato Bruno Peres è successo il finimondo…
Non mi piace dare colpa a un singolo, ma avevo poche soluzioni per poter mettere un centrocampista di ruolo e non modificare l’assetto che mi stava dando risultati positivi. Mi viene da sorridere su questa cosa perché in tanti mi dicevano che Florenzi avrebbe sofferto Perisic. Ma secondo voi se non avessi avuto problemi in mezzo al campo l’avrei fatto? No. A questo giro mi è andato male per quello che è stato il risultato

Sei stato costretto a far giocare Strootman davanti la difesa, per il suo momento e la condizione fisica è il ruolo in cui può dare di più? 
Potrebbe, l’avevo provato anche in allenamento. Ha dato equilibrio e ha accorciato, ma soprattutto bravissimo a gestire la palla. Anche se in alcuni elementi quando abbiamo superato la prima fase dell’Inter dovevamo andare più in verticale invece siamo andati in ampiezza. Questo non mi è piaciuto.

Quando ti sei girato e hai visto che avevi poche soluzioni a centrocampo hai pensato “ma uno me lo prendi a centrocampo, uno a destra me lo prendi”?
Parlare di mercato adesso non è il caso, c’è una partita alle porte e ci sono scelte a cui spesso l’allenatore non può fare nulla.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Che sapore lascia la partita?
Secondo me abbiamo giocato 70 minuti da squadre intelligente, come sempre siamo mancati nel passaggio finale. Ci siamo lasciati riprendere, c’è stato qualche errore di troppo nel concretizzare.

Che spiegazione da al calo della squadra?
Il fatto di non avere centrocampisti in panchina per sostituire determinate situazioni, dove ci voleva gamba e lucidità. Ho optato per mettere Florenzi mezzala, poi ci abbassavamo comunque. Non scalavamo più, hanno interpretato la mia scelta di abbassarsi e basta senza accorciare in avanti. Quando si gioca in questo modo serve questa capacità.

Questi problemi atletici dovuti a stress o ci sono stati certi tipi di lavoro?
Abbiamo fatto quasi 2 giorni di recupero di proposito per la partita. Il problema di fondo è che alcuni giocatori hanno sentito la partita, il fatto che El Shaarawy abbia avuto i crampi dopo 50 minuti è significativo. Ci stiamo portando dietro dei problemini e hanno condizionato il finale della partita, questo è un peccato.

Si riesce a recuperare in 3 giorni?
Prima di tutto di testa. La partita ha lasciato un po’ di amaro in bocca perché siamo stati ripresi nel finale. Nel finale meritando loro hanno pareggiato, diversamente rispetto l’andata.

Abbiamo rinunciato noi a giocare o brava l’Inter?
Nei primi 20 minuti del secondo tempo era in difficoltà l’Inter, spesso ci ridava la palla ed eravamo nella loro metà campo ma ugualmente il possesso è stato sterile. Avrei voluto verticalità per chiudere la partita, poi ci sta di poter soffrire alla fine perché la squadra ci prova e tu perdi di freschezza. Dovevamo essere più bravi in alcune situazioni, andavano sfruttate meglio. La squadra ha concretizzato poco, ci stiamo portando dietro questo difetto. Se prepari una partita e il risultato è ottimo perché avrei dovuto modificare l’atteggiamento tattico? Avrei voluto sempre la stessa cosa ma non ci siamo riusciti più.

Ti è piaciuto il lavoro dei centrocampisti?
All’inizio si allineavano troppo ed erano in ritardo nelle pressioni, ma hanno interpretato bene. Volevo avvicinare di più Radja a Edin, l’ha fatto bene ma in questo senso dovevamo essere più incisivi quando recuperavamo palla. Tendiamo ad andare in ampiezza anziché puntare, e questo permette agli avversari di organizzarsi, accade che facciamo questo possesso palla un po’ fine a sé stesso.

C’è il rischio di non crederci più?
Io non devo rassicurare nessuno, devo lavorare e portare la squadra a essere competitiva. Abbiamo raccolto meno di quanto seminato. Non stiamo esprimendo il meglio di quello che abbiamo, ma oggi la squadra mi ha fatto vedere cose positive, come il desiderio di portare il risultato a casa anche soffrendo. Siamo mancati l’ultimo quarto d’ora, ma partiamo dai primi 60 minuti che ci devono dare la forza per fare la partita a Genova. Dobbiamo recuperare terreno e ci crediamo assolutamente. Conta quello che mettiamo sul campo, l’organico diventa relativo.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Avete smesso di giocare nel secondo tempo perché?
Abbiamo fatto 60-70 minuti molto bene poi ci siamo abbassati troppo perdendo la buona gestione della palla che avevamo avuto fino a quel momento. Siamo mancati un po’ nell’andare in verticale e nell’incidere come avrei voluto. Abbiamo gestito molto bene la palla, ma un po’ di verticalità in più ci avrebbe fatto bene. Poi sono calate le energie, avevamo qualche giocatore con i crampi e non avevo tante soluzioni da poter mettere in mezzo al campo, non avendo centrocampisti in panchina. Ho cercato di rimediare inserendo giocatori e mettere meno calciatori possibili fuori ruolo. Con i cambi ho cercato di dare un po’ più di fisicità, sapendo che loro avrebbero messo molte palle in mezzo e purtroppo abbiamo preso gol proprio in una situazione del genere, dispiace. La capacità di accorciare però va al di là del sistema di gioco, mi sarebbe piaciuta un’aggressione in avanti maggiore con le mezz’ali e anche in occasione del gol, sulla scalata per andare a contrastare il cross.

Il mercato ha disturbato i giocatori?
Tutto il mercato in generale non aiuta mai, però so benissimo in che ambiente sono venuto e conosco tutte le situazioni che si vengono a creare e serve la forza del gruppo che deve pensare solo a giocare. Deve venir fuori la professionalità e stasera i ragazzi mi hanno dimostrato in gran parte di aver preparato la partita al meglio e con grandissima attenzione. E’ normale che gli occhi puntati su alcuni giocatori ti fanno vedere la partita in maniera differente. Però nella preparazione della gara, in determinate situazioni ho visto grandissima attenzione, nel finale siamo scemati anche fisicamente e questo ci ha impedito di portare a casa la vittoria.

Le è sembrato distratto Dzeko?
No, non mi è sembrato distratto. Anche oggi in due, tre situazioni poteva essere servito meglio. Lui per tutta la partita ha fatto il lavoro che gli avevo chiesto, il fatto che non lo vediamo far gol così spesso ne cambia un po’ la valutazione. Se riguardiamo quelle due tre situazioni poteva fare tanto, poi per l’ora di gioco in cu la squadra si è espressa bene è stato uno dei migliori anche per i movimenti a favore dei compagni.

Sarebbe un peccato perdere Nainggolan o Dzeko?
Ovvio che quando costruisci una squadra può essere sempre un peccato, le dinamiche del mercato sono differenti, ma io faccio l’allenatore e devo cercare solo di allenare la squadra al meglio. Per quanto riguarda il mercato ne ha già parlato ieri il direttore sportivo in conferenza stampa.

Se Dzeko non dovesse partire, Schick rischierebbe di essere emarginato? Che cosa è successo in queste ultime 5 partite?
Sicuramente abbiamo fatto meno bene che in altre partite anche se alla fine è fisiologico avere un calo generale. Però stiamo facendo tante valutazioni sulla nostra capacità specialmente di andare ad aggredire sempre gli avversari. Oggi per 60 minuti la squadra mi è piaciuta. Per quanto riguarda Schick, non capisco perché in questo sistema di gioco non possa giocare: volendo è anche un centravanti, ma prima si deve mettere a posto. E’ vero che è stato pagato molto, ma è arrivato in una città importante venendo da tre mesi di inattività per infortunio e dovendo quindi riacquisire fisicità e condizione. Lui ha giocato da titolare sette, otto partite, non è ancora formato. L’unico modo per rialzarci da questo calo è lavorare e recuperare. Nelle ultime partite abbiamo raccolto molto meno di quello che avremmo meritato.

I giocatori in partenza tipo Dzeko o Emerson Palmieri lei come li sta vedendo, hanno voglia di rimanere?
Hanno voglia di rimanere a Roma, la sensazione è questa qui.

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