Di Francesco: “Abbiamo dimostrato di poter competere con tutti. Alisson? Il migliore in Italia. Sappiamo dove migliorare la squadra”

Archiviata la qualificazione alla prossima Champions League per la Roma è tempo di bilanci. A commentare la stagione dei giallorossi questa sera è stato il tecnico Eusebio Di Francesco. L’allenatore abruzzese ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il programma televisivo Tiki Taka. Queste le sue parole:

Com’è stata la partita ieri?
Abbiamo fatto un’ottima ora di calcio, siamo stati bravi ad attaccarli e pressarli nella loro metà campo, siamo stati meno bravi a concretizzare le opportunità con poca lucidità negli ultimi 2o-30 metri. Abbiamo fatto una buona gara, che è cambiata dopo l’espulsione di Nainggolan, non ci ha permesso di essere aggressivi,  la Juventus non ci ha fatto giocare ed hanno portato il punto che gli è servito per lo scudetto.

Ripensa alla partita di Anfield o il bicchiere è mezzo pieno?
Ci ripenso perché abbiamo dimostrato di poter competere col Liverpool. Nella parte centrale abbiamo perso un po’ le distanze, ci siamo disuniti, a livello mentale abbiamo subito la partita. Pensare troppo alle loro qualità offensive ci ha danneggiato. Loro appena recuperavano palla erano bravissimi ad andare in verticale. Peccato per il ritorno perché abbiamo pensato troppo all’andata. Se fossimo stati più concentrati nel secondo tempo potevamo ribaltare il risultato, anche se qualcosa poi a livello di episodi ci è stato tolto.

Ha temuto di perdere Dzeko a gennaio?
La trattativa la conosciamo tutti, non dobbiamo nasconderci. Lui ha messo grande disponibilità nell’andare ad affrontare le partite anche nei momenti in cui era sul mercato. Ritengo sia troppo importante per noi per le sue caratteristiche. Parliamo di atteggiamenti, lui ha dimostrato in tante gare di prendersi sulle spalle la Roma e non significa fare qualche gol ma mettersi a disposizione dei compagni. Ho trasmesso questo ai giocatori: giocare uno per l’altro. Per poter arrivare a certi obiettivi e maturare dal punto di vista collettivo non si può giocare per sé stessi ma pensare al compagno.

E’ maturata la Capitale?
Sì. Della città mi interessa in maniera relativa, è importante all’interno, a Trigoria. Non voglio vedere il vittimismo nei miei giocatori, bisogna guardare quello che si può fare e non quello che si è fatto. Se pensiamo troppo agli episodi, agli errori arbitrali, perdiamo solo del tempo nell’andarceli a riprenderli o per cercare di recuperarli. Io mi incavolavo con i calciatori nel ritorno col Liverpool perché hanno fatto il gioco degli altri ed hanno perso quei due, tre minuti di recupero che potevano portarci ai supplementari. Bisogna crederci, non abbattersi e non fare le vittime, da abruzzese odio chi si piange addosso.

Da una parte la concretezza di Allegri dall’altra lei e Sarri…
Mi piacerebbe arrivare a vincere i campionati attraverso il bel gioco ma non si può criticare Allegri per i risultati e per come ha gestito l’ambiente. E’ un ottimo allenatore. Io cerco di trasmettere cose differenti, ma non c’entra nulla, la verità assoluta non c’è. Lui è vincente, io devo imparare. Io devo cercare di vincere portando avanti il mio pensiero, magari migliorandolo nel tempo.

Schick è una scommessa?
No, ha grandi potenzialità. Deve essere bravo a mettersi a disposizione, come ha fatto benissimo nell’ultimo periodo, ed io nel metterlo nelle migliori condizioni di potersi esprimere. Il 4-3-3 lo ha penalizzato all’inizio. Adesso riesce a capire molto meglio quello che gli chiedo lui può fare l’esterno, con caratteristiche diverse da Under, o la prima punta al posto di Dzeko, a suo modo anche quello.

Chi merita lo scudetto?
Analizzo le partite dicendo chi poteva meritare. La pecca del Napoli è stato quando erano a meno uno e si sono sentiti un po’ vincitori. E’ un errore contro la Juventus perché hanno grande orgoglio, e ha l’abitudine a vincere. La Juventus è più pronta nell’affrontare queste situazioni, è stata sul pezzo ed ha dimostrato di meritarlo.

Giocare prima o dopo della diretta concorrente può condizionare?
Quando ci si avvicina a fine campionato sì. Noi lo sapevamo questo ed eravamo abituati a giocare in diversi orari. Fa parte del gioco, attaccarsi a queste cose è un po’ relativo.

Il Napoli non pensava di vincere lo scudetto, anzi quando ci è arrivato vicino gli è venuta la tremarella. Nell’ambiente c’è stato troppo entusiasmo?
L’ambiente condiziona la squadra. La capacità è quella di rimanerne fuori. Le cose ovviamente vanno vissute all’interno per poterle giudicare, io dò una mia sensazione, è un mio pensiero, vanno viste da dentro.

Lazio o Inter in Champions?
La Lazio è davanti, la partita secca è difficile, ma la favorita è la Lazio perché ha due risultati su tre. Ci sono tante variabili. Nella nostra partita di ieri sembrava avessimo il pallino in mano, l’espulsione di Nainggolan ha portato la partita in un’altra direzione e può accadere in ogni gara.

Nainggolan ha fatto degli errori in Champions…
Chi non fa non sbaglia, l’errore lo fa chi prende l’iniziativa e vuole fare quel qualcosa in più. Alla lunga vince chi sbaglia meno. A lui si può dire tutto tranne che non ha personalità e di esporsi in prima persona lo ha dimostrato più volte.

Quanto vale Alisson?
Non lo so, è un grandissimo portiere. Disponibilità e personalità che mette a disposizione dei compagni, sono le migliori qualità che ha. Mi piacciono i giocatori che lavorano per la squadra, non orientati a se stessi ma a dare una mano ai compagni. Lui non pensa a fare parate sceniche. E’ di sostanza, è tra i più forti in Italia, per non dire il più forte.

Ti è mai mancato avere Totti in squadra?
Ha fatto un assist a Malagò, che poi ha rivelato di essere stato lui bravo a fare gol (sorride, ndr). E’ una presenza costante nello spogliatoio e sono contento di quello che sta facendo per me e nei confronti della squadra, è un grande punto di riferimento. Non rimpiango niente, sono felice di aver fatto una bella carriera con lui da giocatore e riaverlo ora io da allenatore e lui da dirigente.

Come si migliora la squadra?
Abbiamo fatto una crescita nella mentalità, nel cercare di trattare tutte le partite nello stesso modo, ma non basta. Dobbiamo migliorare nella qualità, perché c’è mancato qualche gol in più in questo campionato. Dal punto di vista difensivo, nonostante io sia definito uno Zemaniano puro, siamo una delle migliori.

Che margini di crescita ha Under?
E’ partito con delle difficoltà nel capire il modo di giocare e con la lingua. E’ molto sveglio, io dico che non è turco  ma è napoletano, capisce al volo quello che gli dici, a volte fa pure finta. Sono contento della sua crescita, ha grande qualità nel prepararsi il tiro in porta, non fa mai capire dove calcia. Può solamente migliorare ancora di più.

Che cosa hai pensato quando hai letto la classifica delle sviste arbitrali del Var?
Non l’ho letta. Cerco di non trasmettere alla mia squadra questa mentalità, secondo me sono alibi, è tutto un modo per essere vittime del sistema. Si può sbagliare nel campionato, oggi avvantaggiano noi, domani un altro, è un po’ il gioco delle parti. Ci si augura che ce ne siano meno, però è una giustificazione. Per me che faccio il tecnico devo andare a lavorare su altre cose. Come i colleghi che parlano sempre con l’arbitro, se io parlo con lui non posso curare i particolari e migliorare gli errori della mia squadra. Dobbiamo essere più attenti.

Che cosa pensa quando vedi arrivare nelle prime pagine “no al biscotto” per il Sassuolo?
Sono cose da social, dette da persone con cui non si può nemmeno fare dibattito. Nessuno scende in campo per prendere 7 gol ed essere ridicolo. Tutti scendiamo in campo per fare del nostro meglio. Il campionato italiano sta dando segnali importanti, tutti si giocano la partita. E’ una crescita culturale, sono contento di vederla e spero continui. Mi piace la mentalità del Sassuolo contro l’Inter, io l’ho espressa ogni giorno ed in ogni allenamento al di là dell’importanza della partita.

L’anno prossimo che reparto vorrai rinforzare di più?
Attacco, difesa e centrocampo (ride, ndr).

Balotelli ti piace?
Ho detto anche in passato di averlo cercato a Sassuolo. Le considerazioni sugli attaccanti se sulle caratteristiche dei giocatori le faremo più avanti, dobbiamo definire le strategie di mercato però indicativamente sappiamo dove andare a migliorare. Balotelli ha qualità importanti.

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