Il derby di Biglia, è lui l’antiNinja pronto a sfidare la partita-tabù

La Repubblica (G.Cardone – M.Ercole) – Marchetti è ancora in dubbio: se il portiere non giocherà domani, nella formazione della Lazio non ci sarà nemmeno un titolare ad aver vinto un derby. Gli altri due reduci del 26 maggio 2013 (ultimo successo biancoceleste) sono infatti Radu e Lulic, entrambi out per squalifica. Ci sarebbero poi Thomas Strakosha e Luca Crecco, in panchina nella “finale della storia” ma solo nella versione di “figuranti”: troppo poco per entrare nella ristretta élite di esperti della stracittadina. Che dunque resta un tabù per praticamente tutta la rosa biancoceleste: a parte i tre senatori, nessuno è mai riuscito a vincerne uno tra i giocatori della Lazio, a meno che non si estenda il discorso ai confronti in Primavera. Da Felipe Anderson a Keita, da de Vrij a Parolo, passando per Milinkovic e tutti gli altri, nessuno ha ancora mai provato quelle emozioni che solo la vittoria di un derby romano riesce a regalare. Non ci è riuscito nemmeno il capitano Lucas Biglia, che ha seguito una preparazione personalizzata in vista di questa sfida. Ha avuto più tempo degli altri per farlo, per via di quella squalifica che ha privato Inzaghi del suo insostituibile regista nella partita di domenica con l’Udinese. È pronto per tornare in campo, l’argentino, e prendersi la responsabilità di fronteggiare un certo Radja Nainggolan, cioè uno dei calciatori attualmente più in forma in Europa.

Sia che l’allenatore della Lazio scelga il classico assetto con la difesa a 4 o la tentazione a 3 (in questo caso, oltre a Lukaku, si valuta l’idea di spostare Basta sulla fascia sinistra per arginare Salah oppure, ipotesi più remota, il debutto Crecco), Biglia e Parolo avranno il compito di costruire una gabbia capace di arginare il nazionale belga e soprattutto guidare il resto della squadra nel corso dei 90 minuti. In attesa di sapere se Marchetti ce la farà (ieri ha svolto solo una parte dell’allenamento), saranno loro i leader in campo. Il capitano nell’ultimo periodo ha compiuto un salto di qualità in termini di responsabilità e leadership. In questa stagione ha deciso di sposare la causa biancoceleste: presto arriverà la firma sul contratto, già pronto da tempo, che lo legherà alla Lazio a vita, con la possibilità di restare in futuro, quando smetterà con il calcio, in ambito dirigenziale. Una scelta importante, che diventerebbe l’ultima della sua carriera. E sulla quale il “Principito” ha chiesto di poter riflettere in modo approfondito, insieme alla sua famiglia. L’eventuale prima vittoria in un derby e tutte le emozioni che ne derivano, lo aiuterebbero di certo a sentirsi ancora più laziale. E nella rosa biancoceleste sono in tanti, troppi, a doverle ancora provare per la prima volta.

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