Delvecchio: “Quante analogie con il 2001. E c’è il clima giusto. La Roma che sta nascendo è una squadra interessante”

La Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – Un argentino fece impazzire Roma nel 2000. E ventidue anni dopo è successa la stessa cosa. Con Batistuta è arrivato lo scudetto, con Dybala chissà. Per Marco Delvecchio, protagonista di quella annata storica, le analogie sono le stesse. Supermarco lo racconta nell’intervista rilasciata al quotidiano.

Marco Delvecchio, ventidue anni fa a Roma era appena arrivato Gabriel Omar Batistuta e la società puntava chiaramente allo scudetto. Quest’anno è così?

Questo non so dirlo, perché all’epoca venivamo dallo scudetto della Lazio e c’era la voglia di rispondere subito, come dimostrarono gli acquisti di Bati, di Samuel e di Emerson. Non volevamo e non potevamo nasconderci, era una situazione diversa, anche se capisco le analogie che vengono fatte.

Questa Roma si nasconde secondo lei?

Non credo, penso che non parta per il titolo, ma per tornare in Champions e provare a conquistare un altro trofeo. Ma certo, se pensiamo al Milan dello scorso anno… per me, strada facendo, allo scudetto ci può pensare, non è impossibile.

Quanto sposta l’arrivo di Dybala?

La domanda è: quanto sposta vincere e avere voglia di farlo ancora? Il successo di Tirana e tutto quello che è accaduto dopo hanno aumentato la voglia di riprovarci. Mou è nato per vincere e non si accontenta dei piazzamenti, anche se tutti sappiamo quanto sarebbe importante tornare in Champions. L’arrivo di Dybala si inserisce in questo discorso”.

E se arrivassero anche Wijnaldum e Belotti?

Avere giocatori forti, esperti, pronti a subentrare, che siano all’altezza dei titolari è fondamentale, specie ora con i cinque cambi.  La Roma che sta nascendo è una bella squadra, interessante, e con l’entusiasmo che c’è in città ormai da mesi le premesse siano ottime. Poi sarà il campo a parlare, come sempre.

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