De Vito e l’affare stadio: «Scelte di tutto il M5S»

Solo dichiarazioni spontanee, per dire che la delibera del progetto Tor di Valle era stata condivisa dall’intera maggioranza: «Tutte decisioni concordate nel rispetto dell’iter amministrativo». Marcello De Vito, ex presidente del consiglio comunale, in carcere per corruzione dallo scorso 20 marzo, incontra per la prima volta i pm che lo accusano di avere creato, insieme all’avvocato Camillo Mezzacapo, un «format» che prevedeva una corsia preferenziale in Campidoglio per i progetti delle aziende che affidavano incarichi professionali allo studio legale Mezzacapo. Sulle parcelle, poi, lo stesso De Vito avrebbe ottenuto una percentuale. «Non sono un corrotto né una persona corruttibile». E ai pm, l’ex presidente del consiglio comunale ha spiegato quali siano stato l’iter, all’interno dei Cinquestelle, per la formazione della maggioranza quando, nel giugno 2017, si era stabilito che lo Stadio dovesse avere il requisito dell’interesse pubblico. «Il nostro statuto prevede che si voti compatti». In attesa delle motivazioni del Tribunale del Riesame, che ha confermato le misure cautelari per gli indagati, le indagini intanto vanno avanti sui cellulari sequestrati al momento degli arresti anche all’influencer grillino Gianluca Bardelli, finito ai domiciliari. Lo scrive Il Messaggero.

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