De Rossi: «Non si può sentir parlare di guerre»

lazio-roma-esultanza-de-rossi1

Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Se c’era un giocatore della Roma che aveva bisogno di un gol nel derby, quello era proprio Kevin Strootman. Il centrocampista olandese, migliore in campo insieme con Nainggolan, ha approfittato di un regalo del laziale Wallace e ha segnato il gol (il suo secondo in campionato dopo quello di Cagliari il 28 agosto) che ha aperto la strada alla vittoria giallorossa. Non solo il gol, però, per la «lavatrice» romanista, che ha recuperato una quantità industriale di palloni. Bellissima la sua corsa sotto quel che resta della Sud dopo il gol (e il bacio sulla maglia), meno l’episodio che lo ha visto protagonista con il laziale Cataldi, espulso dalla panchina per un fallo di reazione dopo che Strootman rientrando a centrocampo lo ha provocato tirandogli addosso un po’ d’acqua dalla bottiglietta.

Strootman, insomma, per una volta è stato meno olandese distaccato e più romano e romanista. «Volevamo i tre punti – le sue parole a fine gara – abbiamo lavorato bene e questi tre punti sono importantissimi. Ora aspettiamo la sfida col Milan della prossima settimana: vogliamo vincere anche quella, peccato solo vedere la Curva Sud vuota, ma magari torneranno dalla prossima. Noi li aspettiamo perché abbiamo bisogno di loro». Sulla stessa linea Daniele De Rossi, arrivato al suo derby numero 26. «Ma ora non li vivo più come a venti anni, le emozioni le stempero abbastanza bene altrimenti sarei morto già da qualche anno. Vincere questo derby per me aveva un valore incredibile perché eravamo da soli: c’era qualche tifoso e li ringraziamo. Le curve fanno le differenza, sembrava una trasferta, l’Olimpico sembrava lo stadio del Napoli: era un derby anomalo, più che in passato». Il capitano non si tira indietro sulle frasi degli ultrà laziali di giovedì scorso a Formello riguardo al derby come «guerra etnica». «Laziali e romanisti vivono da sempre gomito a gomito, non si può sentire parlare di guerre. Il derby ha un sapore particolare, ma le guerre lasciamole da parte, che già ce ne sono tante».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti