La Repubblica (P. Torri) – Apriti cielo. Non aspettavano altro gli invertebrati del giorno dopo. Ma quale De Rossi, Xabi Alonso sì che è un grande allenatore. Karsdorp non deve più indossare la maglia della Roma. Abraham è un intruppone. Pellegrini non c’è mai quando si alza il livello. Con Mou non avresti mai perso. Sono questi i principali capi d’accusa nei confronti di una Roma uscita battuta e quasi eliminata dai primi 90 minuti della semifinale di Europa League.

Chi scrive è d’accordo solo sulla considerazione nei confronti di Karsdorp. Per il resto dissentiamo e contestiamo. In virtù di una semplice e se volete banale considerazione. Nel calcio spesso ci si dimentica che in campo ci sono anche gli avversari. E se questi ultimi, come nel caso del bellissimo Bayer Leverkusen di Alonso in quasi due anni di lavoro che ha dominato da imbattuto una Bundesliga dove giocano due semifinaliste di Champions, si dimostrano più bravi, la logica dice che alla fine fa festa il più forte. 

Detto questo, pur in una partita in cui sono scesi in campo due giocatori appena recuperati da un infortunio (Lukaku e Smalling), in cui Alonso (bravissimo) ti stupisce schierando una formazione senza centravanti, dove il Bayer ha fatto capire a tutti perché arrivato a 47 partite di imbattibilità.
La Roma e De Rossi hanno avuto il merito di guardare negli occhi il Bayer provando a scalfirne certezze e automatismi. È stata tradita soprattutto dal grossolano errore di Karsdorp, un gol incassato che ha cambiato inerzia e psicologia di una sfida che fino a quel momento aveva visto una Roma alla pari contro i tedeschi.
È stata punita da inspiegabili e sfortunati errori in fase di conclusione. Noi abbiamo contato sei occasioni da gol: i tre colpi di testa di Lukaku, Cristante, Abraham, la ciabattata di Azmoun a pochi metri dalla porta, il tiro di Pellegrini che ha sfiorato il palo e l’incredibile liscio di Karsdorp a pochi metri dalla porta avversaria.

Il risultato alla fine è che Dublino è assai più lontana. Al punto che è lecito domandarsi: non sarà il caso di pensare solo al campionato per continuare a inseguire la qualificazione Champions che è il dichiarato obiettivo stagionale? La logica consiglierebbe una risposta affermativa. De Rossi non crediamo la pensi così. E noi stiamo con De Rossi.