La Gazzetta dello Sport – De Rossi vuol mandare al Diavolo il 2014

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Un anno difficile ma soprattutto da dimenticare per riuscire a voltare pagina e  rinascere; questo rappresenta il 2014 per Daniele De Rossi…

Se non credete agli anni maledetti, voltate pure pagina: questo articolo non fa per voi. Basterebbe mettervi nei panni diDaniele De Rossi, però, per capire come il centrocampista della Roma probabilmente non veda l’ora che questo 2014 da cronaca si trasformi in storia, visto che gli ultimi dodici mesi hanno appannato un po’ il suo sorriso di ragazzo fortunato. Per addolcire i titoli di coda comunque sabato – scontata la squalifica – ritornerà in campo contro il Milan, vista anche la concomitante a s s enz a di Pjanic . Un’occasione per tentare il sorpasso se il Cagliari oggi frenasse la Juventus, un’opportunità per inseguire il 50° gol in maglia giallorossa in tutte le competizioni (ma finora, in 23 occasioni, contro il Milan non gli è mai riuscito), soprattutto però una cartina di tornasole per verificare se le macumbe hanno esaurito il loro potere su di lui.

SCUDETTO AMARO Insomma, questo 2014 non ha voluto molto bene a De Rossi, se si pensa che a gennaio il campionato si è presentato con la sfida scudetto di Torino conclusasi 30 per la Juve e l’espulsione del giallorosso. Come sorprendersi se poi a festeggiare, a maggio, sono stati i bianconeri con ben 17 punti di vantaggio?

FLOP MONDIALE Ebbene, se il biglietto da visita dell’anno è stato il campionato, con l’amara appendice della Coppa Italia – in cui i giallorossi sono stati eliminati dal Napoli – il piatto forte calcistico è arrivato col Mondiale. L’Italia che nel 2013 era arrivata terza in Confederations Cup è stata subito eliminata, coinvolgendo inevitabilmente anche lui come uno dei leader della Nazionale di Prandelli.

PANCHINE A restituire il sorrido a De Rossi, però, ci ha pensato la Roma, che ha cominciato anche questa stagione con il vento in poppa. La singolarità però è che – al netto delle ruggini con Zeman – per la prima volta in carriera, in presenza di buone condizioni fisiche, a De Rossi in tre occasioni è stato preferito Keita, stimatissimo da Garcia, che ne apprezza la capacità di giocare a due tocchi e di portare il pressing alto, ma vedere Daniele in panchina nei delicati match contro Napoli, Inter e Manchester City ha lasciato stupiti tanti tifosi.

TAMARA & CO. Le ferite più profonde, però, probabilmente gli sono arrivate nella vita privata. Il primo dicembre infatti, Tamara Pisnoli ex moglie e madre della primogenita Gaia, è stata messa agli arresti domiciliari con l’accusa di estorsione aggravata, lesioni personali, rapina e usura. Inutile dire che l’episodio ha riportato a galla il tempestoso legame che i due hanno avuto, soprattutto per via delle vicende familiari della Pisnoli, il cui padre Massimo, è stato ucciso in un possibile regolamento di conti.

INTERCETTAZIONI & FURTO Tralasciando il coinvolgimento di Daniele, da parte dei giornali russi nella serata romanista in uno stripclub di Mosca, un altro duro colpo gli è arrivato il 7 dicembre da una intercettazione (vecchia di un anno) dell’inchiesta su «Mafia Capitale». Nella registrazione il romanista chiedeva assistenza al presunto boss della malavita Giovanni De Carlo dopo un diverbio avuto con qualcuno in un locale. Un rapporto di certo imbarazzante. Alla luce di tutto ciò, il furto dell’auto occorsogli due giorni fa può fare legittimamente sorridere, anche perché il malvivente dopo poco ha avuto un incidente ed è stato arrestato. Ipotesi: se avesse saputo il 2014 che ha vissuto De Rossi, supponiamo che il ladruncolo non si sarebbe neppure avvicinato alla vettura. Perché la sfortuna, dicono gli scaramantici a volte può trasmettersi anche per contagio.

La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini

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