Da Stirpe fino a Rosi, Soddimo e Stellone. Il Frosinone che profuma di giallorosso

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – In principio fu Maurizio Stirpe, il presidente del Frosinone, che non fece nulla per nascondere le sue simpatie romaniste e dire che avrebbe avuto piacere a collaborare con la Roma sul mercato. Poi c’è stato il prestito di Verde a rafforzare i rapporti tra i due club anche se sabato all’Olimpico non ci sarà amicizia che conti, come è logico che sia tra una squadra che deve salvarsi e una che deve ritrovarsi, ma da domenica di nuovo amici come prima. E peccato, per entrambe, che nell’amicizia non sia potuto — e voluto — entrare il brasiliano Gerson: la Roma voleva mandarlo a Frosinone per farlo ambientare in Italia per poi riaverlo come comunitario in estate, la società del d.g. Salvini e del d.s. Giannitti (entrambi in ottimi rapporti con Sabatini), erano pronti ad accoglierlo. Niente da fare: Gerson e soprattutto suo padre Marcão non hanno voluto sentir ragioni e quindi niente colonia brasiliana al Matusa, visto che anche il portiere Alisson sarà in Italia soltanto a giugno e non ha bisogno di essere «parcheggiato» altrove. Tra l’altro, in questo Frosinone c’è anche tanta Roma: da Rosi (con Spalletti) alla passione per i giallorossi di SoddimoLa Roma per me è una fede», ha detto mesi fa) e Paganini, cresciuto a Trigoria. Per loro l’emozione sabato sarà forte, come per Stellone. «Il mio sogno – disse il tecnico nel 2009 – è allenare un giorno la Roma».

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